CUPRA MARITTIMA – Il Comitato per la salvaguardia ambientale Piazza di Coso lancia un grido d’allarme. Dopo tutte le lotte, la raccolta di firme e il ricorso al Tar, nella zona tutelata e sottoposta a vincoli nella contrada Sant’Egidio (fra Cupra e Ripatransone) sembra si stia iniziando a costruire il megallevamento destinato a fagiani e starne da ripopolamento.


Stando a quanto riferiscono, infatti, i lavori di costruzione sarebbero iniziati, nonostante la Regione Marche, come sostengono sempre dal comitato, abbia richiesto ulteriori precisazioni tecniche a una autorizzazione rilasciata comunque dal Comune di Cupra Marittima durante la precedente amministrazione comunale.

Ma vediamo quanto riferisce il comitato Piazza di Coso.

Spiegano ripercorrendo la storia delle ultime settimane: «Su richiesta del Comitato e del Comune di Cupra Marittima, lo scorso 23 gennaio si è tenuto un incontro presso la Regione Marche per analizzare alcuni aspetti del progetto per la realizzazione dell’allevamento di avifauna in località San Egidio. All’incontro con il dirigente regionale del Servizio Ambiente e Paesaggio erano presenti i rappresentanti del Comitato, il sindaco Domenico D’Annibali ed il responsabile del Servizio Urbanistica del Comune di Cupra Marittima. Durante l’incontro – proseguono gli esponenti del comitato – il dirigente regionale ha rilevato una irregolarità nel progetto relativa al dimensionamento dell’impianto ed al rapporto del numero di animali per metro quadrato in quanto nel progetto stesso non sarebbe stato rispettato quanto previsto nel Regolamento Regionale numero 42 del 1996. Ne consegue che il numero di capi allevati risulterebbe di 61.380 annui, di gran lunga superiore a quelli dichiarati, ovvero 27 mila annui. Per questo è obbligatoria la valutazione di impatto ambientale, che invece non è stata presentata».

Sostiene poi il resoconto dell’incontro compiuto dal comitato: «Anche per questo secondo motivo il dirigente regionale ha quindi ritenuto irregolare l’autorizzazione a costruire l’allevamento rilasciata dalla precedente amministrazione comunale di Cupra Marittima (quella del sindaco Giuseppe Torquati, ndr) e ha invitato il Comune a revocare celermente l’autorizzazione stessa, in attesa della procedura di valutazione di impatto ambientale prevista dalla legge. Sia il Sindaco che il responsabile del Servizio Urbanistica del comune di Cupra concordavano con quanto rilevato e esprimevano la volontà di revocare l’autorizzazione».

Il resoconto dei rappresentanti del combattivo comitato prosegue così: «Purtroppo questo non è stato fatto, intanto sono iniziati i lavori di costruzione dell’impianto, si stanno versando ingenti colate di cemento sull’area che ricordiamo è tutelata dalla Comunità Europea, sito di importanza comunitaria, e dalla Regione Marche (Area Floristica) per la sua forte valenza ambientale».

Sottolineano poi delusi: «L’inerzia dimostrata dell’Amministrazione Comunale di Cupra è incomprensibile, non interviene nonostante sia palese che si sta realizzando un progetto che riteniamo dannoso per tutta la comunità cuprense». Il sindaco D’Annibali, come dichiarato più volte a Rivieraoggi.it, ha manifestato contrarietà politica alla realizzazione dell’impianto, definito però come “un treno in corsa dal quale è difficile scendere” in quanto l’iter delle autorizzazioni necessarie è molto avanzato. (clicca qui per una retrospettiva sull’argomento “megallevamento”, clicca qui invece per l’ultima intervista in cui il sindaco affrontava anche questo tema).
«Sconcerta – concludono gli esponenti del comitato – l’indifferenza dell’Amministrazione D’Annibali di fronte al danno che secondo noi i cittadini cuprensi riceveranno dalla realizzazione di questo allevamento: paventiamo inquinamento dell’aria e dell’acqua, rischi di malattie, impatto negativo sulle attività agricole e ricettive, impatto negativo sul turismo e sulla “bandiera blu”. Facciamo appello a tutte le Istituzioni competenti affinché intervengano».