SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Faranno discutere, soprattutto per quanto concerne gli orari di chiusura e di apertura degli esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande e delle attività di pubblico spettacolo.

Due ordinanze, firmate dal sindaco Gaspari e che entreranno in vigore dopo la presa visione del Prefetto di Ascoli: una che vieta esplicitamente la vendita di alcolici ai minorenni (è già vietata la somministrazione), un’altra più complessa e articolata che sancisce gli orari di chiusura di pizzerie, kebab, stabilimenti balneari, locali per la somministrazione di alimenti e bevande.

Cominciamo dall’alcol per i minorenni: le norme vigenti prevedono già il divieto di vendita e di somministrazione ai minori di 16 anni. Ma questa ordinanza, spiegano il sindaco Giovanni Gaspari e il funzionario comunale Claudio Salvi, segna un ulteriore giro di vite. L’ordinanza comunale vieta tassativamente la vendita di alcolici di qualsiasi gradazione ai minori di 18 anni, negli esercizi pubblici, nei supermercati, nei negozi, nelle feste pubbliche e nelle fiere. Vale anche per i cocktail leggermente alcolici, i cosiddetti soft drink. Per quanto riguarda i distributori automatici, che di solito vendono birre, o vengono muniti di un lettore per il riconoscimento dei documenti anagrafici oppure l’attività commerciale deve predisporre controlli alla vendita. La violazione dell’ordinanza comporta multe fino a 500 euro alle attività commerciali.

«Chiederò anche ai sindaci del comprensorio di adottare iniziative simili, per evitare che i minorenni sambenedettesi vadano altrove a fare scorte di alcol», dice il sindaco Gaspari.

Veniamo all’ordinanza più complessa, quella che disciplina gli orari di chiusura estivi. Il leit motiv del Comune è questo: premiare chi non crea problemi, concedendo deroghe di qualche ora alle attività commerciali che non collezionano verbali o multe, penalizzare «chi disturba la quiete pubblica, il decoro, la sicurezza». L’ordinanza è inedita, l’ultimo atto simile risaliva al 1994.

Vediamo nel dettaglio. Per gli esercizi commerciali di somministrazione di alimenti e bevande, l’orario massimo di apertura giornaliera è di 21 ore, dalle 5 del mattino alle due di notte. Per gli spettacoli musicali al chiuso, è obbligatorio presentare al Comune la documentazione che certifica la previsione dell’impatto acustico. Le emissioni sonore non devono essere avvertibili all’esterno, questo comporta la necessità di investire in tetti suono e sistemi di insonorizzazione. Negli spazi all’aperto, sia pubblici che privati, degli esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande i concerti musicali sono permessi fino alle 24, e per non più di tre giorni a settimana. Ci possono essere deroghe di due ore per le attività che nei dodici mesi precedenti non hanno avuto verbali per violazioni dei limiti di rumorosità. Oppure se vengono adottate misure di limitazione acustica o insonorizzazione.

Una novità riguarda le pizzerie d’asporto, i kebab, le pasticcerie artigianali e le gelaterie (anche se su questa ultima categoria ci potranno essere aggiustamenti). Nel periodo estivo l’orario di chiusura è mezzanotte, d’inverno le ore 22.

Gli stabilimenti balneari devono chiudere alle tre, fatte salve le deroghe come Ferragosto o eventi come la Notte Bianca.

Nell’ordinanza si fa riferimento alla recente giurisprudenza che stabilisce che il gestore di un pubblico esercizio può incorrere in sanzioni anche per gli schiamazzi e i rumori molesti provocati fuori dal locale dai clienti. E se il locale è chiuso? Se le sedie e i tavoli sono stati rimessi dentro, il gestore può sperare nel ritiro della sanzione.