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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Altro che Direttiva Bolkestein: se l’Unione Europea fa paura perché fra 5 anni c’è il rischio che tutte le concessioni demaniali vadano all’asta, il problema imminente è lì, sotto gli occhi. Allo chalet La Serenella di San Benedetto, nell’incontro programmato dagli Imprenditori Turistici Balneari, aspra frizione sul tema del ripascimento della spiaggia, che proprio in quella zona, nel nord del lungomare, è divenuta una lingua di appena venti metri.
Introdotti dal presidente Giuseppe Ricci, la questione del ripascimento è stata inizialmente sollevata dall’assessore al Turismo Bruno Gabrielli, e poi la “patata bollente” è passata a chi ha la delega politica al riguardo, l’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati e l’assessore al Turismo Domenico Mozzoni (anche se il tema del ripascimento ricade nell’assessorato di Settimio Capriotti).
Gabrielli ha parlato di proprie «forti perplessità riguardo l’effettività del ripascimento. La stagione sta per iniziare e ci sono ancora vari passaggi: non sono ancora stati effettuati i carotaggi al porto per valutarne la compatibilità, poi occorrerà passare all’escavazione, poi la sabbia dovrà essere stoccata sulla spiaggia, in almeno tre punti, e restare per una settimana senza movimentazioni. Infine andrà messa a dimora sull’arenile e, per due o tre giorni, potrebbe esservi il divieto di balneazione, con il rischio, mentre la sabbia si ossigena di nuovo, di avere un’arena temporaneamente bicolore. Temo che sia troppo tardi per intervenire».
A questo punto Donati ha provato a rispondere agli imprenditori balneari: «Stiamo aspettando il progetto del Comune, che sarà pronto a giorni, a mio parere prima che tutto il processo sarà concluso passeranno almeno due mesi, per cui siamo qui a chiedervi se secondo voi è meglio andare avanti o rinviare il tutto all’anno prossimo».
Ricci è intervenuto dicendo che «queste parole sono la goccia che fa traboccare il vaso, per il secondo anno rischiamo un disastro turistico economico. Chiediamo a Donati, nostro assessore di riferimento in Regione, di battere i pugni sui tavoli ad Ancona, perché in questi anni siamo stati presi in giro da personaggi che hanno gestito la costa per il loro tornaconto personale».
Difficile, a questo punto, l’intervento di Mozzoni: «Dobbiamo fare in modo che la sabbia ritorni. Il Comune di San Benedetto ha già stanziato i fondi affinché il ripascimento venga eseguito, faremo il possibile e anche noi auspichiamo a questo punto un pronto intervento regionale».
Alle domande insistenti che giungevano dalla platea dei presenti, e con la precisazione del consigliere comunale dell’Udc Marco Lorenzetti («Il comune da un mese ha stanziato 170 mila euro per questa vicenda, noi ci astenemmo anche per far passare l’approvazione: ma per le scogliere non si fa nulla dal marzo 2006»), Donati precisava, scaricando la responsabilità sul Comune di San Benedetto: «Ho già chiesto in Regione, che è pronta per muoversi ma per farlo deve ricevere un progetto preciso di intervento, cosa che ancora ad oggi non è stata fatta. Entro pochi giorni vi farò avere i tempi tecnici precisi necessari dal momento in cui arriverà il progetto».
Incalzato, Mozzoni ha spiegato: «Non è il mio assessorato, quindi non ho informazioni immediate riguardo questo progetto».
Intanto volano anche parole grosse e qualcuno tra i presenti perde anche la pazienza. Alla fine in molti si voltano a guardare il bagnasciuga, lontano appena venti metri quando, fino a qualche anno fa, si estendeva verso il mare per tre volte tanto.