PORTO SAN GIORGIO – Come previsto la gara tra la Sutor Montegranaro e la regina del basket italiano, Montepaschi Siena, si è dimostrata avvincente ed emozionante. Da un lato, c’era Siena: invincibile, inarrivabile, sconfitta solo una volta in questo lungo campionato. Dall’altro, c’era la Sutor: grande cuore, tanta volontà e il desiderio di far bene di fronte al proprio pubblico. Lo spettacolo non è mancato, il batticuore nemmeno per i numerosi sostenitori accorsi. Ma con così tanto calore, insieme al fuoco, non sono mancate nemmeno le fiamme. A fine gara gli animi si sono accesi più del dovuto e, da alcune scintille tra i playmaker Maestranzi e McIntyre, il fuoco è divampato anche fra gli allenatori: coach Fabrizio Frates e il vice di Pianigiani, Luca Banchi, sono venuti alle mani. Si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine per separare i due e scortarli ai rispettivi spogliatoi.

Fin qui nulla di strano, per un occhio abituato a certe scene di becero malcostume nel calcio nostrano. Se non che, l’inverosimile si verifica in sala stampa. Arriva coach Frates, il quale sembra essersi tranquillizzato e spiega: «All’inizio non mi ero accorto di nulla, tanto che sono andato a dare la mano all’arbitro Filippini per i saluti. A quel punto, mi sono accorto del parapiglia alla mia sinistra. Ero girato di spalle e c’era qualcuno che mi stava tirando, mi sono girato ed era Banchi che cercava di intervenire. L’ho fermato e lui mi ha messo le mani addosso. Poi è chiaro che se lui mette le mani addosso a me, io metto le mani addosso a lui». L’allenatore, poi, passa ad analizzare le diverse fasi della gara.

Al momento di ascoltare anche la campana senese, l’addetto stampa Claudio Sbrolla comunica ai giornalisti che, se desiderano avere un confronto con la dirigenza del Montepaschi, sono essi stessi a doversi trasferire negli spogliatoi. Il Siena dichiara, infatti, di temere per la propria sicurezza, nell’attraversare il campo. Chi scrive ha potuto accertare coi propri occhi che, all’interno del PalaSavelli, erano rimasti sparuti gruppetti di famiglie, diversi bambini e qualche tecnico del palazzetto. Forse qualcuno avrebbe dovuto accertarsi dell’esistenza di un vero pericolo prima di dichiarare lo “stato d’assedio”, semplicemente mettendo il naso fuori dallo spogliatoio.

Comunque, nello spogliatoio avversario, la dichiarazione di Frates viene bollata come menzogna e il mistero si infittisce, perché Banchi dà la sua versione dei fatti: «Quando al termine della gara mi sono girato verso il tunnel che conduceva agli spogliatoi, ho notato una scaramuccia tra i giocatori. Sono andato a vedere cosa succedeva e, in quel momento, ho incrociato l’arbitro Martolini. In quell’istante mi sono sentito aggredito, verbalmente e fisicamente, con le mani al collo, da Frates che continuava a strattonarmi. Sono rimasto incredulo e non so come ho fatto a non reagire. Sono intervenute le forze dell’ordine che mi hanno afferrato e spintonato via, come se la colpa dell’accaduto fosse mia. Ecco, questo è quanto è successo». Insomma, una versione diametralmente opposta: dove sta la verità?

E’ di oggi la decisione del Giudice Sportivo Nazionale di comminare alla società di Montegranaro una serie di ammende: 750 euro “per comportamento non regolamentare da parte di persone con specifiche mansioni (speaker) che, a fine gara, offendevano gli arbitri”; 1.200 euro “per offese e minacce collettive frequenti del pubblico agli arbitri, per lancio di oggetti contundenti (bottiglietta piena) isolato e sporadico senza colpire, che rendeva necessaria la temporanea sospensione della gara al fine di ripulire il terreno di gioco” (?); 12.000 euro in sostituzione della “squalifica del campo di gioco per 1 gara per invasione del campo di gioco, a fine gara, da parte del pubblico di casa che offendeva e minacciava i giocatori ed i dirigenti avversari e perché all’uscita del campo di gioco due persone offendevano gli arbitri”; squalifica per due gare dell’allenatore Fabrizio Frates perché “a fine gara, afferrava per la cravatta e la giacca il signor Banchi, aiuto allenatore della squadra avversaria, e lo strattonava violentemente trascinandolo per alcuni metri“.

La Sutor Basket ha dichiarato, in un recentissimo comunicato stampa, che farà ricorso in quanto i fatti in oggetto sono stati “giudicati in maniera abnorme e univoca”. Bisognerà attendere l’evoluzione dei fatti e l’obiettività della prova video.