GROTTAMMARE – Martedì 16 marzo Angelo Bonelli, segretario nazionale dei Verdi, è stato a Grottammare dove, nella sala consiliare del Comune, si è tenuto un incontro per la campagna elettorale regionale. Dopo le recenti parole dello stesso Bonelli circa la possibilità che una centrale nucleare venga realizzata a San Benedetto, in zona Sentina, abbiamo voluto approfondire l’argomento proprio con lo stesso esponente dei Verdi.

Bonelli, cosa c’è di vero in questa storia?
«Innanzitutto continuo a ripetere che nessuno del governo ha smentito le mie dichiarazioni. Che non sono state rilasciate per caso. Lo scorso 5 dicembre l’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti alla trasmissione televisiva “Effetto Domino” di La7 ha detto che i siti potenziali per installare le centrali nucleari sono stati individuati, ma non li avrebbe rivelati neanche sotto tortura. Il governo e il ministro Scajola tengono questi siti ben chiusi nella cassaforte: prima delle elezioni regionali non ne sapremo nulla».
E San Benedetto come salta fuori?
«Noi siamo in contatto coi Verdi europei e in particolare con i Verdi francesi, perché come si sa la progettazione di nuove centrali nucleari avviene con un accordo tra Enel e Edf (Électricité de France). Lo scorso 19 novembre a Roma i vertici delle due aziende hanno tenuto un incontro e chiuso un accordo sull’elenco dei siti per il nucleare in Italia. Naturalmente non esistono documenti pubblici al riguardo, perché tutto è secretato. Ma grazie ai Vert francesi abbiamo avuto un elenco di possibili città, e tra queste risultava anche San Benedetto»
Qualcuno dice che le vostre sono dichiarazioni pre-elettorali, in cerca di visibilità.
«Ripeto: bastava smentirci con documenti ufficiali, ma nessuno l’ha fatto. Il governo parla di nucleare ma non ha il coraggio di dire dove».
Al di là del rischio ambientale e del turismo, la centrale alla Sentina insisterebbe ad una ravvicinata distanza dal centro abitato.
«Sì, ma il basso rischio sismico e la vicinanza ad un corso d’acqua e al mare sono elementi a favore di questa ipotesi. Ricordo che anche la centrale nucleare di Latina è vicina al centro abitato».
Veniamo ai temi delle alleanze. La sinistra vi rimprovera l’alleanza nelle Marche con l’Udc, che a livello nazionale è favorevole al nucleare.
«Andiamo per gradi: noi Verdi abbiamo operato una scelta importante e di rottura con alcuni errori del passato. Siamo un partito post-ideologico, né di destra né di sinistra. Per questo siamo usciti fuori da Sinistra Ecologia e Libertà, perché non ci interessa essere una nicchia della sinistra. Siamo un partito trasversale e radicale nei contenuti. Dirsi di sinistra non dà alcuna patente di superiorità: in Germania i Verdi sono al 14% e in alcuni lander sono alleati con i democristiani, lo stesso in Francia».
Però dopo il 2008 eravate quasi scomparsi…
«Abbiamo commesso degli errori e li abbiamo capiti. Però ho dovuto fare anche uno sciopero della fame per oltre 30 giorni a causa della violenza con la quale siamo stati espulsi dal sistema dell’informazione. Di noi non c’è traccia nelle televisioni, Di Pietro invece imperversa…»
Di Pietro è in Parlamento, però…
«Deve ringraziare Veltroni, altrimenti anche lui starebbe fuori…»