RIPATRANSONE – Impianto bioenergetico ad olio di girasoli, il sindaco Paolo D’Erasmo la difende con calore, ne rivendica la sostenibilità ambientale e risponde alle critiche dei vicini Comuni di Massignano e Montefiore, che hanno chiesto lo stop alle autorizzazioni temendo danni ambientali.

Afferma D’Erasmo: «L’impianto Texon viene definito dalle leggi vigenti di “piccola cogenerazione“ per la limitata potenzialità inferiore al Mw, ed è costituito da due comuni motori diesel installati sui camion e che utilizzano come combustibile olio vegetale di girasole e che quindi non emetterà CO2. Attualmente il seme di girasole prodotto nella zona del Piceno e di Macerata viene inviato ad Ancona e Ravenna che distano mediamente 90 e 230 chilometri dal luogo di raccolta. La spedizione avviene con circa 460 Tir. La filiera corta proposta consentirà un risparmio economico in termini logistici di oltre 100.000 euro che verrebbero ridati a tutto il territorio ed una riduzione delle emissioni di CO2 di ben 240 tonnellate. Il traffico veicolare, debitamente valutato nella pratica Arpam, è di un camion a settimana contro gli attuali 70 camion che arrivano ed escono dall’azienda, quindi un incremento di solo 1,5 %».

Riguardo alle critiche dei sindaci di Massignano e Montefiore, D’Erasmo la vede così: «Il Comune di Ripatransone è contrario alle centrali nucleari a differenza della politica del centro destra portata avanti da questo Governo. Forse è questa la motivazione che spinge i sindaci di Montefiore dell’Aso e di Massignano a chiedere l’annullamento del decreto che autorizza la Texon Italia. Sono rammaricato dell’atteggiamento dei due Sindaci che mi hanno contattato da alcuni giorni per avere chiarimenti, informazioni e copia di tutte le autorizzazioni, e cioè parere favorevole della Regione Marche, della Provincia, settore ambiente, dell’Arpam e del Comune di Ripatransone».

Conclude D’Erasmo: «Vorrei capire a che gioco giochiamo, se è quello politico, o se dobbiamo ragionare sul piano lavorativo-ambientale e quindi confrontarci in merito ai benefici che questo impianto può assicurare, sia nel garantire il mantenimento di un’azienda presente da circa 30 anni nel nostro territorio, i cui dipendenti sono di Ripatransone e dei Comuni confinanti, sia nell’altro indubbio vantaggio per gli agricoltori di Ripatransone e dei Comuni limitrofi, tra cui Montefiore dell’Aso e Massignano, che si stanno recando presso la Cantina dei Colli Ripani per sottoscrivere i contratti relativi alla filiera agro-energetica».