SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Istituto Alberghiero sicuro oppure no? Edificio obsoleto e pericoloso oppure no? Il preside è per la prima ipotesi, la Provincia invece rassicura.

Le voci sono molto discordi fra loro, intanto la scuola è in subbuglio con scioperi e cortei quasi ogni giorno. Un carteggio fra dirigenza scolastica e Provincia di Ascoli (responsabile dell’edilizia scolastica per gli istituti superiori, clicca qui per il parere dell’assessore delegato Pasquale Allevi) può aiutare a capirci qualcosa di più.
Se da una parte è ormai una settimana che gli studenti e alcuni genitori sono in contestazione, in particolar modo verso la presidenza, d’altra parte il dirigente scolastico Giovanni D’Angelo non risponde certo che “va tutto bene madama la marchesa”. Anzi.
In una lunga lettera del 17 febbraio scorso indirizzata all’assessore provinciale Filippo Olivieri, D’Angelo esprime il suo allarme e chiede aiuto. La situazione dell’edificio scolastico non è idilliaca, sostiene.
Assenza del certificato di agibilità, assenza del certificato di prevenzione incendi, e una frase che fa tremare i genitori degli alunni. “Mancanza dei requisiti basilari di sicurezza”. E poi una lunga lista di problematiche, che partono dalla asserita “non rispondenza alle norme per la idoneità igienico-sanitaria”, al sovraffollamento degli studenti e del personale, cucine al quarto piano senza montacarichi e senza celle frigorifere, “con un magazzino senza finestra e senza aerazione”, assenza di autoclave, infiltrazioni di acqua dal tetto, riscaldamento inefficiente, palestra insufficiente.
Insomma, un Istituto che secondo il preside è stato “lasciato nel dimenticatoio” dalla Provincia.

La Provincia di Ascoli però non condivide l’allarme, ritenendolo esagerato. Come interpretare altrimenti queste parole riprese testualmente dalla lettera di risposta del presidente Piero Celani il 4 marzo scorso?
«Con riferimento alla sua lettera, intendo esprimerle tutta la mia sorpresa e il mio stupore. Viene infatti descritta una situazione “disastrosa” dello stato in cui verserebbe l’Istituto da Lei guidato, quasi fosse una scuola priva dei più elementari servizi e dispositivi di sicurezza. Mi creda – afferma Celani in risposta al dirigente D’Angelo – più volte ho visitato il suo Istituto e non mi è sembrato proprio di riscontrare la situazione da lei descritta».
Celani poi ammette che ci sono delle problematiche tecniche su cui lavorare. L’assessore Allevi ad esempio nell’intervista a Rivieraoggi.it ha paventato l’esigenza di trovare una sede distaccata per alleviare il sovraffollamento. Ma secondo Celani – e riportiamo di nuovo le sue testuali parole – «si tratta di problemi che rientrano nella “normalità” di tutti gli edifici scolastici provinciali. Non stiamo certo parlando di “mancanza dei requisiti basilari della sicurezza né di manutenzione ordinaria e straordinaria inesistente”. A breve tornerò nel suo istituto per dimostrarle che non è così».