SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Avevo segnalato la pericolosità di quella finestra perché mi erano giunte lamentele». Lo afferma l’insegnante Anna Rosa Cianci, uno dei tre componenti della rappresentanza sindacale unitaria del Primo Circolo didattico, quello di cui fa parte la scuola Zona Nord in cui si è verificato l’episodio dell’infisso difettoso caduto addosso ad una maestra, senza gravi conseguenze.
L’affermazione della Cianci, che ricopre anche la carica di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nel circolo didattico, la registriamo nel corso di una conferenza stampa indetta dalla Rsu e dal sindacato Gilda Unams nella sua sede sambenedettese, in merito ad una polemica fra sindacati della scuola relativa alle elezioni suppletive per nominare la nuova rappresentanza sindacale del Primo Circolo Didattico. Una polemica che vede la Gilda contrapposta a Cgil, Cisl, Uil e Snals. Il motivo? Le elezioni suppletive per la nuova Rsu indette per il 10 marzo prossimo, ritenute arbitrarie dalla Gilda.
Sostiene l’insegnante Giuseppe Fanesi, responsabile regionale Gilda: «Con il decreto legislativo 150 dello scorso 27 ottobre, meglio noto come Riforma Brunetta, si è deciso assieme ai sindacati di prorogare di un anno la carica delle Rsu scolastiche che scadevano a dicembre. Nel Primo Circolo Didattico però le elezioni sono state indette lo stesso sostenendo che l’attuale Rsu sarebbe decaduta dalla sua carica».
Aggiunge poi Fanesi, sostenuto dagli altri sindacalisti Francesca Ferretti e Paolo Talamonti: «I sindacati provinciali Cgil, Cisl, Uil e Snams ritengono che le elezioni si debbano fare, ma noi non le riconosciamo e percorreremo le vie legali. L’attuale Rsu per noi deve rimanere in carica un altro anno».
L’insegnante Anna Rosa Cianci afferma di essersi trasferita per un anno con la formula dell’assegnazione temporanea dalla scuola “Moretti” all’Ipsia, ma insiste nel sostenere che questo trasferimento non le farebbe perdere la sua carica di componente della Rsu nel Primo Circolo Didattico.
«Forse l’attuale Rsu non piace? Non riconosciamo queste elezioni e combatteremo questa battaglia».