SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Palme, turismo e atomo. Per qualcuno è una boutade, per qualcun altro è una intenzione recondita del Governo. Per qualcuno è un’assurdità più assurda dell’assurdo, per altri è un necessario inchino all’autosufficienza energetica. Per qualcuno l’atomo va bene ma non nel proprio giardino (o nella propria spiaggia, visto che la zona papabile secondo alcuni potrebbe essere la Sentina, anche se è Riserva Naturale).
Si torna a parlare di centrale nucleare a San Benedetto e siamo sicuri che si tornerà alle polemiche.
Il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli ha diffuso domenica una presunta lista dei siti destinati a ospitare le centrali nucleari in Italia, affermando che sono il frutto di un accordo stipulato nel novembre scorso tra Enel e la sua omologa francese Edf.
Nella lista, inclusa in un comunicato stampa, sono compresi siti in più rispetto a quelli indicati dai Verdi a dicembre.
«Tra le regioni che Enel-Edf hanno identificato come siti potenziali per i reattori ci sono: Monfalcone (Friuli Venezia Giulia), Chioggia (Venezia), Caorso (Emilia Romagna), Fossano e Trino (Piemonte), Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche), Montalto di Castro e Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari (Puglia) o un sito tra Nardò e Manduria, Scanzano Ionico (Basilicata), Oristano (Sardegna), Palma (Sicilia)».
Un portavoce di Enel non ha voluto commentare la notizia, stando a quanto riporta l’agenzia Reuters Italia.
Nel comunicato, Bonelli ha sostenuto che «il 19 novembre 2009 Enel e Edf, in un incontro romano, hanno chiuso la lista delle proposte dei siti dove realizzare le centrali nucleari in Italia, che presenteranno al governo italiano e all’agenzia nucleare».
Il 10 febbraio scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che definisce i criteri per la scelta delle aree adatte alla localizzazione delle nuove centrali nucleari. Il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha detto che i primi lavori per i cantieri cominceranno nel 2013, con l’obiettivo di produrre energia elettrica dal 2020.
In base alla legge che punta a reintrodurre il nucleare in Italia, dopo il referendum del 1987 che ha portato alla chiusura delle centrali, saranno gli operatori a proporre la localizzazione dei nuovi impianti alla costituenda agenzia per l’energia nucleare.
Afferma Bonelli: «Enel e Edf consegneranno la lista dei siti alcuni giorni dopo l’insediamento dell’agenzia nucleare italiana che avverrà successivamente alle elezioni regionali, il rallentamento nell’istituzione dell’agenzia nucleare è dovuta ad una precisa strategia del Governo che vuole assumere le decisioni solo dopo le elezioni regionali per non danneggiarne il risultato».