CAMPLI – Vendevano appartamenti a Sharm el Sheik pur non avendo nulla in mano. Forse ispirandosi alla celeberrima scena del film Totòtruffa ’62, in cui il Principe della risata vendeva ad un ignaro turista la Fontana di Trevi, cinque persone avevano organizzato una maxitruffa ai danni di acquirenti che pensavano di aver comprato casa in una delle località turistiche più famose al mondo e invece, una volta giunti sul posto, scoprivano che gli appartamenti o non c’erano o, se c’erano, appartenevano ad altri.

La truffa è stata scoperta a seguito di una lunga serie di indagini durata circa due anni, effettuate dai Carabinieri di Campli, guidati dal maresciallo Capponi, che ha portato alla denuncia di una coppia del posto e di altre tre persone originarie di Ravenna, Bergamo ed Ancona.

Il meccanismo era semplice: i cinque, fingendosi agenti immobiliari, pubblicizzavano attraverso una serie di brochure, cataloghi cartacei e annunci su internet, la possibilità di acquistare abitazioni a Sharm El Sheik, in Egitto, a prezzi competitivi che si aggiravano sui 100mila euro. Gli appartamenti mostrati in realtà o erano solo immagini fittizie o erano di competenza di altre vere agenzie immobiliari.

A coloro che poi, non fidandosi delle sole fotografie avevano pensato di andare a verificare direttamente sul posto, unendo allo scopo l’occasione per una vacanza, i truffatori avevano indicato un nuovo complesso residenziale che stava sorgendo nella città come il posto in cui sarebbero stati realizzati gli appartamenti in vendita. Una volta tornati dal viaggio, e avendo visto di persona i residence in costruzione, molti si sono fidati e hanno firmato i contratti di acquisto versando l’anticipo della caparra.

Sarebbero al momento 35 le persone raggirate con questa modalità, per una somma totale truffata di circa 750mila euro. Le indagini sono partite a seguito di una denuncia di due cittadini di Campli, che avendo comprato casa, col passare del tempo si sono insospettiti sulla regolarità dell’operazione.

I cinque sono state denunciati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Nel corso del blitz dei Carabinieri sono stati sequestrati anche un pc e numerosi falsi contratti di compravendita degli appartamenti.