ASCOLI PICENO – «La Provincia di Ascoli Piceno durante il mio mandato non è stata affatto ferma rispetto al problema del ripascimento con sabbia scura stoccata a Marina Palmense»: Massimo Rossi, ex presidente della Provincia e attuale consigliere provinciale fa delle opportune precisazioni rispetto ad un articolo pubblicato da Riviera Oggi, nel quale si faceva riferimento al mancato affiancamento della Provincia di Ascoli Piceno al ricorso al presentato al Tar da Legambiente in merito all’illegittimità della concessione, rilasciata dalla Capitaneria di Porto di San Benedetto, alla Eurobuilding, società da cui sarebbe nata Arenaria Srl, società che ha effettuato il dragaggio dal fondale dell’Adriatico fino a Marina Palmense. L’autorizzazione infatti, secondo Legambiente, era illegittima come specificato da una nota del Ministero dello Sviluppo Economico al consigliere regionale Massimo Binci, dove era scritto che l’atto concessorio «era inficiato da nullità insanabile, per incompetenza assoluta dell’organo che l’ha emanato» (la Capitaneria, ndr) e che «la predetta nullità può essere accertata e dichiarata in qualunque momento per iniziativa di chi vi ha un interesse diretto o indiretto». Su questo Legambiente scrisse, il 20 dicembre 2007, che «la Provincia sottoponga al Tar un autonomo ricorso amministrativo».
Ciò effettivamente non avvenne, come da noi scritto, ma giustamente l’ex presidente Rossi ci fa notare, documenti alla mano, che la Provincia da lui presieduta non restò inerme rispetto alla vicenda.
La giunta provinciale infatti ricorse al Tar non per l’atto concessorio, ma già l’8 febbraio 2007 avverso la deliberazione della giunta comunale di Fermo che aveva in precedenza deciso di stoccare a Marina Palmense la sabbia per il ripascimento. La giunta Rossi ribadiva nel documento che quella zona era un’oasi faunistica e quindi non compatibile con la finalità decisa dal sindaco Di Ruscio e la sua giunta.
«Purtroppo si è ancora in attesa dell’udienza relativa alla discussione di merito, dopo che nel marzo 2007 il Tar si è pronunciato negativamente sull’istanza cautelare di sospensiva, in quanto la “frittata” a Marina Palmense era già fatta…» commenta oggi Massimo Rossi.