SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Costerà tantissimo per i tradizionali rialzi di prezzo vincolati agli altrettanto tradizionali buffet natalizi, ma è sano e non inquinato. Possiamo starne sicuri? Secondo l’università di Camerino, sezione di Biologia Marina, sì: i dati di un recente studio compiuto sulle specie ittiche che si pescano entro le tre miglia dalla costa mettono in luce concentrazioni irrilevanti di pesticidi e metalli pesanti (cadmio, mercurio, piombo). Sia nei pesci, appunto, sia nei campioni di acqua marina sia nei sedimenti prelevati dai fondali.

Il ricercatore Alberto Felici, nella ricerca commissionata dal Comune, si è avvalso della collaborazione degli operatori della piccola pesca artigianale. Perchè con le loro nasse e le loro retine pescano sottocosta, nella fascia quindi potenzialmente più a rischio degli inquinanti portati in mare dal Tronto e dai torrenti; perchè pescano specie ittiche tradizionalmente molto consumate in città e che sono produzioni caratteristiche e anche piatti sambenedettesi tipici. “Bomboletti”, “bulli”, boghe, suri, mazzole, “pannocchie”, sogliole, razze: sono state cercate tracce di 356 tipi di pesticidi, il risultato che ci espone Felici è che le specie ittiche analizzate presentano concentrazioni sotto al limite di rilevabilità. Per quanto riguarda i metalli pesanti, gli accumuli riscontrati sono in quasi tutti i casi al di sotto dei limiti di rilevabilità, in pochi casi sono rilevabili ma comunque al di sotto dei limiti di legge. Anche usando i parametri massimi prescritti per l’alimentazione dei bambini (valori inferiori di dieci volte alle concentrazioni tollerabili dagli adulti) i conti tornano. Il pesce è sano.

Idem per i campioni di acqua marina e di sedimento sabbioso del fondale. L’assessore all’Ambiente Paolo Canducci è entusiasta: «Gli scienziati improvvisati che hanno fatto allarmismo per la cassa di colmata evidentemente hanno fatto un buco nell’acqua, servirà loro per una maggiore prudenza in futuro?».

Già, la cassa di colmata. Quando verrà installata la copertura sul deposito di fanghi inquinati provenienti da Senigallia presente nel molo nord del porto? L’assessore delegato Settimio Capriotti rimanda le sue risposte al consiglio comunale del 23 dicembre, quando darà conto dell’interrogazione ricevuta dal consigliere Marco Lorenzetti dell’Udc. Intanto ribadisce che l’acqua marina usata presso il Mercato Ittico all’ingrosso – proveniente proprio dal bacino esterno al molo nord e alla cassa di colmata – subisce scrupolose depurazioni prima di entrare in contatto con i prodotti ittici e che i controlli sanitari di routine e specifici danno risultati assolutamente confortanti.

Pesce sano, insomma, e piccola pesca artigianale da incentivare. Capriotti chiude la presentazione dei dati con una promessa per il 2010: una struttura apposita per la vendita dei prodotti ittici delle piccole barchette che lavorano sottocosta. E un programma di incentivo al consumo ittico soprattutto per le generazioni più giovani.