ACQUAVIVA PICENA – «Il consiglio comunale di Acquaviva Picena ha approvato nel 2008 una delibera per regolamentare il proliferare dei cosiddetti “solar park”, finalizzati a produrre energia foto-voltaica che verrebbe successivamente commercializzata. Tale regolamento non è stato pubblicizzato e non è venuto a conoscenza di tutti i residenti delle possibili zone coinvolte».
Parole di Giancarlo Vesperini, portavoce del movimento di opinioni dei residenti dei quartieri La Forola e Casarica, che continua: «Se fossero stati rispettati questi presupposti, Acquaviva avrebbe potuto diventare un “comune virtuoso” tale da fermare gli orrori ambientali e promuovere le buone pratiche sul paesaggio comunale» .
Secondo l’ex assessore il riconoscimento della “bandiera arancione” ricevuto dalla città, oltre a rappresentare un buon investimento per l’ immagine turistica, richiede una continuità di coerenza politica di difesa del paesaggio.
Eppure per Vesperini diverse brutture «continuano a spuntare così come molti vigneti, finanziati dalla Regione, sono stati dismessi senza vincoli postumi, per far posto però a specchi solari sicuramente più redditizi, ma devastanti per la nostra cultura agricola».
Già perché se in principio si trattava di pannelli solari da installare sui tetti di casa e su altre strutture per promuovere una cultura energetica eco-sostenibile, oggi ci si accorge che ad essere colpiti sono veri e propri terreni coltivabili.
«Il “solare”deve tornare al centro di dibattiti socio-culturali e ambientalisti-politici, per una regolamentazione territoriale non così aggressiva come sta avvenendo. Nell’epoca del trionfo dell’ “ecosostenibile” questo tipo di impianto “solare” è un prodotto industriale, non un dato naturale».
Il messaggio è quindi chiaro: basta parchi solari, degli ecomostri con non fanno altro che devastare il paesaggio, «ingoiando vigne e prati».
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"Eppure per Vesperini diverse brutture «continuano a spuntare così come molti vigneti, finanziati dalla Regione, sono stati dismessi senza vincoli postumi, per far posto però a specchi solari sicuramente più redditizi, ma devastanti per la nostra cultura agricola»." Meglio meno vino piuttosto che vino inquinato, o no DOTTOR Vesperini? "Già perché se in principio si trattava di pannelli solari da installare sui tetti di casa e su altre strutture per promuovere una cultura energetica eco-sostenibile, oggi ci si accorge che ad essere colpiti sono veri e propri terreni coltivabili." Concordo con lei sul fatto che andrebbero potenziati i pannelli solari… Leggi il resto »
Ma insomma, un giorno No al nucleare e alle fonti inquinanti e puntare tutto sull'energia solare ed eolica, il giorno dopo no ai pannelli solari e alle ventole perchè devastano il paesaggio, domani?La cosa che manca di più ai politici:la coerenza! E il dire NO senza proporre soluzioni alternative VALIDE!