SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un consiglio comunale sul tema generale del diritto alla salute e su quello più spinoso delle prospettive per sanità pubblica picena, quello di venerdì sera presso l’Auditorium comunale “Giovanni Tebaldini”. Nella civica assise sulla sanità erano pochi i cittadini presenti, molti gli esponenti politici e medici del territorio.

Un’occasione per il Piceno per rivendicare attenzione e finanziamenti agli occhi della Regione Marche e un’opportunità per rivendicare, da parte di quest’ultima, un virtuosismo economico generale più volte ribadito.

«Rimane il timore di disattenzioni nei confronti del sud delle Marche», ha esordito il sindaco Gaspari. «Diverse sono state le promesse e speriamo di poter potenziare le strutture arrivando all’istituzione degli ospedali riuniti tra Ascoli e San Benedetto. E’ ora di discutere meno delle forme organizzative e più di investimenti, ora diamo concretezza alle idee di azienda ospedaliera unica».

A riconoscere gli impegni regionali è stata successivamente anche l’assessore alla Sanità Loredana Emili: «Non dovremo pagare le tasse per coprire il deficit, segno che gli sforzi ci sono stati». Poi però, l’avvertimento: «Ma non vorremmo che i risparmi per il risanamento del sistema sanitario regionale ricadessero esclusivamente sulla nostra zona. Chiediamo che il percorso prosegua con l’integrazione dei servizi e la realizzazione dell’azienda ospedaliera unica». E un ulteriore appello: «Per una malattia acuta gli italiani un ospedale lo trovano, il dramma è quando arrivano diagnosi di patologie invalidanti, come la demenza o l’Alzheimer, che gettano le famiglie nella disperazione della solitudine».
Decisamente più critica – e non è una novità, considerati i recenti sfoghi dell’estate – Palma del Zompo, sintetica nell’esposizione quanto diretta. Il consigliere dell’Idv ha in un certo senso contestato il “vittimismo” nel quale pare navigare il Piceno in tema sanitario: «Serve un nuovo spirito, dobbiamo saper essere propositivi. Urge uno scatto d’orgoglio e la collaborazione degli addetti ai lavori. Sull’Area Vasta nessun medico di famiglia è stato chiamato in causa o informato delle novità. Con queste carenze informative non si va lontano».

Massimo Esposito, commissario straordinario dell’Asur 12, si è invece soffermato sulla situazione delle operazioni di ristrutturazione dell’impianto: «I lavori di condizionamento e isolamento termico termineranno entro il 31 dicembre; l’adeguamento del dipartimento d’emergenza e delle cabine elettriche entro l’estate 2010. Per quel che riguarda le risorse umane, la direzione garantirà continuità nello svolgimento delle attività assistenziali. Saranno coperti i posti chiave come la direzione di Ostetricia e Ginecologia, di Gastroenterologia, di Laboratorio Analisi, di Ortopedia (il primario Di Matteo andrà in pensione ad aprile, ndr) e Traumatologia».

L’assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani ha reiterato i concetti già espressi nelle settimane scorse: «Le elezioni sono alle porte e spero non si torni a ragionare sui modelli organizzativi in maniera fuorviante. La buona assistenza è là dove i conti sono a posto. Rivendico quindi il nostro sistema che, sono certo, porterà risultati. C’è una dura battaglia in corso con il Governo per l’assegnazione dei fondi statali, ma noi abbiamo compiuto scelte coraggiose che oggi premiano le Marche come una delle poche Regioni a non versare in situazione di dissesto per la spesa sanitaria. Questa zona ha mille motivi per fare rivendicazioni forti ma vogliamo recuperare il tempo perduto».

Alcune dichiarazioni dei politici locali presenti. Il sindaco di Grottammare Merli ha invocato un’accelerazione delle procedure per recuperare i ritardi sin qui accumulati (“la gente ce lo chiede a gran voce”). Un consigliere comunale e medico, il direttore del dipartimento emergenza dell’ospedale Narcisi, ha posto l’accento sulla necessità di far ritrovare al personale ospedaliero la voglia di lavorare per un obiettivo preciso, ribadendo la necessità di condividere i progetti che si vogliono attuare. Un altro medico, il dottor Gobbato, ha criticato la scelta di insistere su due ospedali vecchi come quelli di San Benedetto ed Ascoli, senza avere il coraggio di pensare ad un nuovo unico ospedale di vallata. Il presidente della Provincia Celani ha ribadito che occorre fare un grande e serio investimento per dotare i due ospedali del sud Marche di grandi eccellenze. Altrimenti, ha detto, “il rischio è quello di avere due grandi poliambulatori”.