GROTTAMMARE – Domenica 15 novembre in piazza Fazzini dalle 11 alle 13 si terrà una raccolta firme per dire no alla privatizzazione dell’acqua: è la petizione messa in campo dal Partito della Rifondazione Comunista, Federazione di Ascoli Piceno: «Lo scorso 5 novembre Popolo delle libertà, Lega, Udc e purtroppo anche il Partito Democratico hanno approvato in Senato l’articolo 15 del decreto 135/09 che ufficialmente consegna, a partire dal 2012, la nostra acqua pubblica in mano ai privati e alla speculazione finanziaria. Infatti, la gestione idrica verrà messa a gara sul mercato», affermano.
La preoccupazione va verso il Consorzio Idrico Integrato del Piceno «una Società per azioni a capitale interamente pubblico che, stando a questo provvedimento, entro il 31 dicembre 2011 sarebbe destinata alla cessazione».
Con la conversione in legge del decreto 135/09, il Senato della Repubblica stabilisce che i servizi pubblici locali come il gas, i trasporti e l’acqua, possono essere un mercato aperto a imprenditori e società.
Molti sono i gruppi che si stanno confrontando su questo tema, come Luoghi comuni che organizza domenica 22 novembre a Foce di Montemonaco l’incontro “Acqua sangue della terra“, per dibattere con esperti e tecnici la questione acqua per «una buona gestione pubblica e partecipata delle risorse idriche e per un uso delle acque in armonia con la salvaguardia dei corsi d’acqua e dell’ambiente».
Ma non solo, altri sono i gruppi attivi, si interessa da tempo del problema privatizzazione acqua l’associazione I care.
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Volevo precisare che quello di domenica è solo il primo appuntamento a Grottammare.
Inoltre, sarà possibile firmare anche a S. Benedetto, in Viale Secondo Moretti, dalle 17.30 alle 19.30, sia sabato 14 che domenica 15 novembre.
Prima di dire se privatizzare l'acqua è giusto o sbagliato bisogna capire se il merctao un monopolio naturale. Nel caso in cui sia un monopolio naturale l'errore commesso è gravissimo (come quando furono liberalizzate le autostrade). Se invece si opta per dividere la produzione dalla distribuzione e mantenere la distribuzione in mano agli enti pubblici e la produzione (cercando di risolvere opportune questioni come i diritti di sfruttamento delle sorgenti) il consumatore potrebbe essere maggiormente garantito come di fatto è successo con la liberalizzazione dell'energia elettrica.
Alessandro, la gestione del ciclo idirico è evidentemente un monopolio naturale. Come è pensabile soltanto in linea teorica che uno scelga tra più compagnie (leggi multinazionale) quale debba fornirgli l'acqua di casa se le sorgenti sono le stesse e le condotte le stesse? E' esattamente uguale al caso delle autostrade. Che senso ha passarlo alle multinazionali, se non quello di far generare loro profitti su un diritto? Prendi le tariffe. Ovunque sono cresciute con l'ingresso dei privati. Alcuni esempi italiani. A Badia Tebalda e in altri comuni dell’Appennino Umbro Marchigiano appena operata la privatizzazione il prezzo è salito da 420… Leggi il resto »
Sempre nell’ottica di generare profitto, le imprese che gestiscono il servizio idrico sono spesso portate a incrementare i prelievi alle fonti, con il conseguente utilizzo di acque qualitativamente sempre più scadenti, e a ridurre i controlli e gli interventi di manutenzione. A Manila (Filippine) nel 2003 centinaia di persone sono morte di colera per il fallimento del gestore privato. A Walkerton (Canada) sette persone morirono per aver bevuto acqua contaminata da Escherichia Coli: si scoprì che il laboratorio di analisi, in seguito alla privatizzazione, non era più obbligato a fornire dati all’autorità pubblica. Per venire in Italia, in coincidenza con… Leggi il resto »
Io non sono ne a favore ne contro, dico solo che in Italia spesso le privatizzazioni sono fatte male per cui si fanno dei grossi regali a privati, tuttavia nel servizio idrico c'è bisogno di portare maggiore efficienza. Il problema dell'acqua è che è un bene abbastanza anelastico rispetto al prezzo. Sicuramente l'infrastruttura di distribuzione è un monopolio naturale (come nella maggior parte delle infrastrutture). La produzione o estrazione presenta problematiche maggiori proprio per la natura dell'anelasticità del bene. Certo che se il pubblico funzionasse non ci sarebbero neanche i pretesti per le liberalizzazioni.
ecco, allora, alessandro 84, cerchiamo di non liberalizzare un bene fondamentale. Da qui a poco anche l'aria sarà tassata. Ma di che liberalizzazioni parliamo se poi il distributore rimane comunque unico ma privato. Come dire: prima pagavo al ciip ora pago al sig. tal dei tali che non avrà nessun controllo da parte di nessun ente. In Inghilterra c'è stata la liberlizzazione dell'acqua ma il garante controlla in maniera certosina ogni malaffare ( PER INCISO , sempre in Inghilterra vi è stata la liberalizzazione della ferrovia ma è stata una semicatastrofe). . Qui da noi le sentenze del garante arrivano… Leggi il resto »
@mimma mi pare che San Benedetto neanche un anno fa aveva l'acqua razionata per settimane a causa di un guasto all'acquedotto, sinceramente per creare un ponte provvisorio non ci vogliono settimane bastava chiamare il genio militare che lo tirava su in massimo 48 ore. Queste sono le inefficienze! Le liberalizzazioni nascono per portare efficienza ma spesso non sono liberalizzazioni ma deregulation. Sulle autostrade sono il primo a dire che è stata fatta una porcata perchè le autostrade sono un'infrastruttura e come tutte le infrastrutture sono dei monopoli naturali; è chiare che è stato concesso un regalo. Sull'energia elettrica non sono… Leggi il resto »
Sono decisamente contrario alla "privatizzazione" della fornitura d'acqua. Qui stiamo minando le basi del vivere in "comunità". L'acqua è un bene scarso, ma offerto dalla natura. L'acqua è un bene primario per l'uomo ed è anche il motivo basilare per cui abbiamo cominciato a vivere in gruppi. Le prime comunità si organizzavano e insieme deviavano i corsi dei fiumi. Insieme costruivano acquedotti e così via. Non ci può essere spazio per un "utile" d'impresa nel gestire un acquedotto. C'è solo spazio per rendere più efficienti i servizi. E per farlo non è necessario passare dal pubblico al privato, ma assumere… Leggi il resto »
Sento spesso parlare di pubblico o privato come esempi di cattiva o buona gestione. Occorre chiarire che la gestione è solo buona o cattiva: che sia fatta dal pubblico o da un privato è un altro paio di maniche. Le cattive gestioni sono anche da parte di privati, come i Benetton, che pare non abbiano effettuato i normali lavori nonostante i grandi profitti (è facile fare maggiori profitti rispetto alla gestione pubblica se poi non si fanno i lavori. Questa la chiamate capacità manageriale? Io la chiamo disonestà) Ponendo alla base la corretta gestione (che dovrebbe essere ovvia), in settori… Leggi il resto »
@Gundam: Hai perfettamente ragione: se necessario, Rifondazione Comunista ha già annunciato che si farà promotore, insieme a chiunque vorrà, al di là delle proprie idee politiche, di un referendum abrogativo. Questa nostra attuale petizione non è però incompatibile, ma agisce sul piano locale, chiedendo al riconversione del CIIP in un ente di diritto pubblico, la modifica degli statuti comunali inserendo la dicitura che l'acqua è un "bene comune privo di rilevanza economica", e il rifiuto di "qualsiasi proposta di sottrazione di acqua dalle sorgenti del nostro territorio finalizzata all’imbottigliamento per fini commerciali". @giovanni Marucci: Condivido del tutto il riferimento al… Leggi il resto »
l'argomento meriterebbe una visibilità totale, tutti i cittadini dovrebbero essere informati, perchè si tratta di una svolta che potrebbe cambiare radicalmente le condizioni di vita delle persone, essendo l'acqua il bene più prezioso. Intanto in Puglia vanno controcorrente, quindi un altro modo forse c'è. Allego un articolo tratto da Repubblica on line dio oggi, ptrebbe essere un ottimo punto di partenza: L’acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato. Con questo principio la regione Puglia sta preparando la sua rivoluzione dell'acqua. La delibera recentemente approvata dalla giunta Vendola è una sfida alla privatizzazione… Leggi il resto »
Giovedì mattina si firma anche al mercato di Offida, centro storico, dalle ore 9.30 alle 12.30.
Da un punto di vista etico il pubblico dovrebbe funzionare meglio in quanto si gestiscono i soldi della collettività. Caro Marucci la privatizzazione delle autostrade non ha avuto senso in quanto non ha aumentato la concorrenza nel settore (impossibile visto che come ho detto è un monopolio naturale). Lo scopo delle privatizzazioni è quello di aprire il mercato alla libera concorrenza e portare vantaggio ai consumatori mediante la competizione. Il privato funziona male perchè non sente la pressione del mercato. Da questo punto di vista sull'acqua non ci sono i giusti presupposti perchè ammesso che la distribuzione rimanga statale la… Leggi il resto »
La concorrenza non pungola il privato, anzi, lo spinge ad abbassare i costi fino ad intaccare i salari, togliere le garanzie dei lavoratori, disinteressarsi delle problematiche ambientali. I miglioramenti dal punto di vista tecnologico hanno anche un loro limite ed arrivato a quello che in un dato momento è il massimo possibile, come concorro? Sui libri si parla di concorrenza basata sulla qualità del prodotto, ma una volta che tutti arrivano al massimo cosa fanno? Abbassano altri costi o la qualità del prodotto, magari aiutati da pesanti investimenti pubblicitari (per non parlare di altro). La concorrenza sfocia inevitabilmente in una… Leggi il resto »
Caro Alessandro,stavolta ti sbagli..qui non c'è concorrenza che abbasserà i prezzi. I posti dove si è già èrivatizzato lo dimostrano! Non si tratta di una semplice privatizzazione dove il cittadino potrà scegliere se prendere l'acqua non sò da tim,vodafone,wind etc etc con conseguente concorrenza(anche nella telefonia è nota "la concorrenza" che si fanno con il cartello delle tariffe!) ma SEMPLICEMNETE DI UNA VENDITA DELL'ENTE PUBBLICO AD UN PRIVATO! rIPETO:un privato! Cioè la CiiP la compra un privato e tu a lui devi pagare,senza scelta e senza i benefici classici(e quasi sempre INVISIBILI) delle privatizzazioni! Riguardo al referendum sono STRAdaccordo,ma il… Leggi il resto »
A proposito,leggete questo estratto di un articolo di Repubblica: "Dunque oggi alla Camera si va alla fiducia sull'acqua. Che bisogno aveva il governo di questo mezzo estremo per trasformare in legge un decreto, avendo i numeri di una larga maggioranza? Che fretta c'è su un tema di simile portata? È abbastanza intuibile. Se si affronta un iter normale, le cose vanno per le lunghe visto che il Pd è intenzionato a dar battaglia con l'Italia dei valori. Entrambi i partiti hanno annunciato un fuoco di sbarramento a suon di emendamenti. Ma se accade, la storia comincia a far rumore; e… Leggi il resto »
E' un po' off-topic perchè quello che sto per dire difficilmente è applicabile al mercato dell'estrazione dell'acqua; ma in genere la concorrenza porta efficienza nel mercato, e nel caso di mancanza di accordi collusivi porta i prezzi a diminuire. E l'esempio che mi viene da fare su due piedi è l'ingresso dell'ENI nell'immediato dopo guerra nell'estrazione del Petrolio; in quel caso tutti noi abbiamo giovato di quella concorrenza sana che ha levato profitti alle sette sorelle ed ha reso la benzina più abbordabile per tutti, un ottimo modo di redistribuire benessere. La tecnologia migliora sempre è praticamente un assioma, magari… Leggi il resto »
Scusa Marucci, vorrei sapere da te , visto che la concorrenza fa male, il profitto non deve esistere, in che modo deve essere prodotta la richezza ??
Come possiamo abbinare produzione di beni e servizi e salvaguardia dell'ambiente ??
Di diagnosi siamo pieni, sono le terapie che mancano.
P.S. riguardo la privatizzazione dell'acqua quoto al 100% il post di Gundam.
@pablo paloma: sono d'accordo,infatti nei commenti predenti ho espresso le mie perplessità riguardo la questione, l'ultimo commento era un off-topic (e mi scuso per questo) a difesa del concetto di liberalizzazione. Ci sono casi in cui servono ed altri no. Per questo è importante avere gente competente per evitare certi errori.
Prossimi punti di raccolta firme per la petizione:
Giovedì 19. Offida. Mercato, 9.30-12.00
Sabato 21. San Benedetto, piazza Pazienza, 17.30-20.30.
Domenica 22. Convegno di Luoghi Comuni a Foce.
Domenica 22. San Benedetto, viale Moretti, 17.00-19.30.
Probabile un appuntamento in centro ad Ascoli per il fine settimana.
Mercoledì 25. Montalto. Mercato, 9.30-12.00
Sono d'accordo anch'io con la posizione di gundam, alessandro, evil monkey, pablo paloma e di tutti gli altri che, pur con diverse sfumature, dicono la stessa cosa. Dopo il miracolo della moltiplicazione dei pesci e la tramutazione dell'acqua in vino, ecco il terzo più grande miracolo: nel nome del bene più prezioso che abbiamo, insieme all'aria e alla libertà d'espressione, "tutti insieme appassionatamente". Questo vorrà pur dire qualcosa ovvero che di fronte all'emergenza ambientale, se si ha sale in zucca, non ci sono divisioni politiche che tengano…
Finalmente qualcuno si muove per questo tema essenziale, voglio proprio vedere cosa faranno veramente gli altri politici.
Cosa dirà il nostro sindaco?
Cosa dirà il nostro nuovo presidente di provincia?
@evil monkey occorre vedere cosa intendiamo per profitto (eviterei le definizioni scolastiche o da manuale): il giusto guadagno che permette di vivere dignitosamente, insieme al normale reinvestimento aziendale, oppure la corsa a guadagni sempre maggiori e l'inammissibilità di una flessione percentuale dell'aumento di utile? Dove vanno a finire questi enormi utili? Sono funzionali ad una corretta gestione aziendale? Diciamocelo chiaramente: quest'ultimo tipo di profitto è quello ritenuto ovvio, accettato da tutti, anche da chi ne sta subendo le conseguenze. Siamo sicuri che senza questo profitto non c'è ricchezza? Cosa intendiamo per ricchezza? Perché, poi, poni una simile domanda: "Come possiamo… Leggi il resto »
scusate ma su un giornale nazionale viene detta una realtà ben diversa e più rincuorante ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001395.html ) cioè che la gestione del servizio verrà messa a gara tra pubblici e privati ed il criterio di vittoria della gara sarà chi offrirà il servizio a costo minore mantenendo inalterato il livello di servizio. Questa notizia può essere confermata?