SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «E’ sintomatica di autolesionismo la critica che rimbalza a proposito di “Partecipazione Democratica”: a tutto danno dell’interezza unitaria del partito che, invece, di questo ulteriore schiaffo proprio non ha bisogno». A parlare così è la corrente “donatiana” del Partito Democratico nel Piceno all’indomani di una scelta che invece è stata definita proprio antitetica all’unità del partito. L’assessore regionale Sandro Donati, infatti, e la nascita della sua lista pro Bersani “Partecipazione Democratica per Ucchielli” in lizza alle votazioni dell’assemblea regionale del Partito Democratico, sono al centro di un aspro dibattito interno al centrosinistra.

Donati e la sua corrente, in cui durante il dibattito post elettorale si sono distinti i consiglieri comunali Nazzareno Menzietti e Libero Cipolloni oltre che il vicesindaco Antimo Di Francesco, lanciano un’aspra difesa della neonata lista Donati: «Le esperienze negative del recente passato non hanno insegnato alcunché ai dirigenti provinciali del PD. Solo qualche mese fa costoro hanno posto in essere una diabolica strategia che ci ha fatto perdere Comune e Provincia di Ascoli. Poi, come se tutto quanto è accaduto fosse semplice acqua che dilava i muri, lor signori si sono stretti intorno al segretario provinciale Mauro Gionni per dire che nulla era accaduto. Oggi le stesse persone hanno pensato bene di occupare le due principali corsie congressuali (Bersani e Franceschini) per emarginare nelle liste i non allineati. E’ la classica sindrome della “nutella”: spalmiamoci un po’ di qua e un po’ di là per coprire tutti gli spazi possibili. Apriti cielo se poi qualcuno pensa strade alternative comunque utili a portare consenso e voti al progetto del PD».

Ecco dunque l’interpretazione dello “scisma” fornita dalla corrente donatiana: «Perché è di questo che si sta parlando: attrarre coloro che con tutta probabilità non voterebbero su certe presenze senza altre figure alternative e di conseguenza si allontanerebbero ulteriormente dal rafforzare il PD. Evidentemente questo discorso, cioè l’interesse a far crescere il PD, a coloro che sputano critiche e accuse di divisione poco importa. E’ solo questione di occupare spazi. E’ comprensibile, dunque, che sia apparsa pericolosa ed urticante la costituzione di una lista regionale aperta e non gestita dai soliti noti».

Donati da parte sua chiosa con questa frase: «Non ti curar di loro ma guarda e passa e buon lavoro ai sindaci».