SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comune entra in possesso gratuitamente del parcheggio sotterraneo in piazza Fazzini, a due passi dal municipio con entrata da via Lombardia. Si tratta dell’esito della convenzione fra il Comune e la società Verdemare Srl, che sta costruendo un nuovo hotel sul lungomare alla foce del torrente Ragnola.
Approvato a luglio dal consiglio comunale, il progetto della Verdemare Srl prevede la realizzazione di un nuovo hotel al posto di una palazzina esistente. La struttura dispone dello spazio per tutti i parcheggi di pertinenza, soddisfacendo così la richiesta del Comune sui cosiddetti standard urbanistici primari.

Ma ci sono altri oneri di urbanizzazione che sono stati richiesti all’impresa costruttrice, che ha raggiunto l’accordo con il Comune per la “monetizzazione” degli standard. In sostanza, il Comune ha richiesto il pagamento di una cifra pari a 200 euro per metro quadro di standard richiesto o in alternativa la realizzazione di opere urbanistiche in un’altra zona della città. Essendo il parcheggio sotterraneo proprietà della Verdemare, si è giunti all’accordo che il fabbisogno di standard totale per il nuovo hotel viene soddisfatto con la cessione al Comune dei mille metri quadrati di parcheggio sotto piazza Fazzini.
Il sindaco Giovanni Gaspari, commentando questa acquisizione di nuovi parcheggi pubblici, ha definito la convenzione come «il primo frutto del combinato disposto delle varianti normative al piano regolatore che abbiamo approvato dal 2006 a oggi». I posti auto che diventano di proprietà del Comune sono 36, probabilmente sarà un nuovo parcheggio sotterraneo a pagamento come quello in piazza Nardone o sotto il municipio anche se non sono stati ancora decisi i dettagli in merito.
L’hotel in costruzione, peraltro, deriva da un cambio di destinazione urbanistica da residenziale a ricettiva finora inconsueto nella Riviera delle Palme. Proprio per incentivare la nascita di nuovi alberghi, infatti, una variante normativa urbanistica decisa dal Comune ha previsto la concessione di volumetrie doppie rispetto al previsto per questi casi, con un parametro di quattro metri cubi su metro quadro al posto del parametro di due metri cubi per metro quadro previsto dal Prg in quella zona.