SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un dramma del mare è stato sfiorato nella tarda serata di lunedì. Affonda il motopesca “Elena Madre”, salvo l’equipaggio grazie alla prontezza dei soccorsi.

Alle 20:45 di lunedì sera la sala operativa della Capitaneria di Porto è stata allertata dal peschereccio (19 metri di lunghezza, stazza lorda 49 tonnellate, iscritto al Compartimento marittimo di Martinsicuro e di base al porto di San Benedetto) che stava imbarcando acqua a causa di una falla nello scafo.
Il peschereccio aveva un equipaggio di tre persone, il comandante originario di Martinsicuro e due marittimi tunisini, e stava compiendo una battuta di pesca a 18 miglia nautiche dal porto di San Benedetto. La Guardia Costiera, ricevuto l’allarme, ha inviato in quel tratto di mare le motovedette Cp 843 di base a San Benedetto e la motovedetta Cp 884 di base a Giulianova.
I militari hanno intercettato l’Elena Madre in difficoltà a circa dieci miglia da San Benedetto, secondo i dati forniti dalla Capitaneria di Porto. Una volta fornita la prima assistenza da parte della Guardia Costiera, si sono avvicinati anche gli altri pescherecci che lavoravano in zona. Le condizioni meteo marine erano avverse ma hanno cercato comunque di tentare una operazione di rimorchio.
Alle 22:50 il peschereccio è definitivamente affondato, in un punto nautico a circa nove miglia dal porto di San Benedetto. L’equipaggio è stato tratto in salvo dalla motovedetta Cp 843 e portato a terra nel porto di San Benedetto in buone condizioni.

UN’IMBARCAZIONE SFORTUNATA Il peschereccio non è nuovo a fatti di cronaca. Esattamente due anni fa (era il 20 settembre 2007) l’imbarcazione prese fuoco mentre si trovava attraccata nel porto di San Benedetto. L’incendio divampato di notte a bordo venne provocato dal surriscaldamento della pompa di sentina. E’ quanto concluse la Capitaneria di Porto dopo i rilievi a bordo del natante, che al momento dell’incendio non aveva nessun marinaio a bordo. I Vigili del Fuoco rimasero ben sei ore a spegnere l’incendio.