Riceviamo e pubblichiamo un lungo intervento di Nazzareno Trevisani, tra i soci fondatori del Partito Democratico.

Gaspari, Perazzoli, Emili, con il contorno dei vari Cameli , hanno resuscitano Gregori, il quale ci convoca in assemblea dopo due mesi dal disastroso risultato elettorale, per prenderci in giro!

Udite, udite! Dopo mesi di conciliaboli fra cotanta dirigenza non una parola sul risultato elettorale, nè il benché minimo tentativo di analisi del motivo di tanta sconfitta. Solo la seguente serafica ammissione: “non possiamo non dire che abbiamo perso; la nostra proposta di governo della Provincia era giusta, la gente non ci ha capito. Se avessimo vinto avremmo eletto quattro consiglieri di S. Benedetto e se al ballottaggio fosse andato Rossi noi ci saremmo comportati diversamente”.

Non una parola invece sulla situazione amministrativa di San Benedetto e su come il partito intende muoversi per aiutare a portare a termine, dignitosamente , questa esperienza di governo della città.

Queste sono le domande rivolte al segretario che ,complice il caldo infernale e la claustrofobica dimensione della sezione (affollatissima per l’occasione) e la comprensibile eccitazione, non sono riuscito efficacemente ad argomentare.

1) Non ti pare che la dirigenza del Partito abbia rimosso con troppa fretta il giudizio sul pessimo risultato elettorale conseguito e non ritiene che la perdita del 40% del nostro elettorato (dato fornito da Perazzoli) sia stato un cataclisma (da intervento della ” protezione civile”), una circostanza mai registrata dal dopoguerra ad oggi e quindi tale da richiedere un serio e approfondito esame delle ragioni di tale risultato? Quello di San Benedetto è fra i peggiori delle grandi città della Regione e il peggiore della nuova provincia Picena.

2) All’indomani del risultato del primo turno hai dichiarato alla stampa che le elezioni provinciali (forse intendevi dire quelle europee?) hanno carattere nazionale e quindi non sono influenzate dalla attività della amministrazione comunale. Da segretario responsabile di un grande partito sei ancora convito che una buona, autorevole, prestigiosa, operosa, efficace, lungimirante e popolare amministrazione comunale non influenzi positivamente il risultato di una elezione locale, vuoi solo per attenuare una tendenza negativa nazionale? A che cosa sarebbe servito il forte impegno in campagna elettorale di due nostri pezzi da novanta, come il Sindaco Gaspari e l’Assessore Emili (quest’ultima sonoramente bocciata dai cittadini) ? Non ritieni che la perdita di 4000 voti a S. Benedetto sia anche un forte segnale di insoddisfazione verso l’amministrazione comunale da noi guidata ?

3) Hai formalmente presentato le dimissioni da segretario del PD. Evidentemente hai sentito il peso di una responsabilità politica che riguarda, per altro, tutto il gruppo dirigente, ma che ti vede personalmente in prima fila insieme a Gaspari, Perazzoli, Emili per aver portato tutto il partito (la forza dell’ascendenza !) a condividere una scelta rivelatasi rovinosamente perdente e che ha contribuito a far mancare pure l’obiettivo della conquista del Comune di Ascoli. Hai anche dichiarato che non sei uomo per tutte le stagioni. Non pensi che la stagione della tua primavera sia finita,dopo il ballottaggio, il 21 giugno?

Le tue dimissioni erano ovviamente finte perché chi le ha respinte , il gruppo dirigente , era responsabile quanto te. Tutti colpevoli, tutti assolti!

Non ritieni poco dignitoso rimanere attaccato ad uno strapuntino per tenere il moccolo ai soliti noti ( in vista delle elezioni regionali) i quali, per altro, ti hanno affiancato 10 saggi a mò di badanti? ( non ne hai fatto menzione della relazione!).

4) Non ritieni che a S .Benedetto non si sia fatto nulla per costruire il Partito Democratico, per favorire “l’amalgama” tra le varie culture, le diverse esperienze e le sensibilità e i valori di cui erano portatrici le forse politiche che vi sono confluite? Che non è stata costruita alcuna iniziativa di partito e pubblica per favorire il dibattito ed il confronto sui tanti temi che hanno diviso, appassionato il partito e l’opinione pubblica in campo nazionale (i temi etici, la laicità dello stato, la crisi economica ed occupazionale, le riforme,il ruolo degli enti locali che governiamo (governavamo), per contribuire al rilancio civile, morale ed economico del nostro paese,ecc.)? Come hai cercato di valorizzare l’adesione alle primarie di oltre 3600 cittadini , che avevano creduto nel PD (espressione di tutti i ceti, cultura ed esperienze lavorative e di impegno civile, sociale) , necessaria per creare nuova linfa ,attivare nuove energie,nuova classe dirigente, per radicare il nuovo partito nella società sanbenedettese ? Sei convinto che la politica nazionale di un partito si costruisce anche sul ruolo attivo e non burocratico delle migliaia di sezioni disseminate nel paese. Quale contributo hai dato per favorire l’inclusione e valorizzare le diversità presenti nel partito nuovo di cui non manchiamo (a chiacchiere) di sottolinearne la funzione di risorsa e di ricchezza ? Quale è il metro di valutazione del merito nel partito nuovo e nella società?

5) Come più volte segnalato in altri contesti non ritieni che oggi il PD , in città, con il solo19% dei consensi non abbia a sufficienza il sentore e la rappresentanza di quanto siagita in essa? Che il PD non possa pretendere il titolo di unico ed assoluto interprete dei bisogni dei cittadini , delle soluzioni , della progettualità che occorre mettere in campo in ogni settore della vita sociale ( in un momento di forte crisi della identità e del ruolo di S.Benedetto) per ridare slancio al suo sviluppo alla sua crescita? Non credi che sia necessario suscitare maggiore partecipazione, un più vasto coinvolgimento di saperi, intelligenze, esperienze, laboriosità ed imprenditorialità di cui è ricca la nostra città e che credo non siano tutte concentrate nel gruppo dirigente del PD (per molti versi obsoleto anche nelle figure di maggiore freschezza anagrafica) e nella attuale maggioranza che governa la città ?

A tal proposito non erano utili spunti e motivi di riflessione i contributi di Sgolastra e di Torquati apparsi sulla stampa locale, che piacciano o meno a Gaspari? Che dire del totale e acritico appiattimento del PD nei confronti dell’amministrazione comunale e dei tanti infortuni, politico-aministrativi e i ritardi che punteggiano l’attività dell’amministrazionecomunale sui quali non siamo stati mai chiamati a ragionare e che creano profondo discredito verso l’amministrazione e il PD in primis?