SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 18 agosto Filippo Speziali è stato ricevuto nel municipio della sua città natia. Il marittimo, reduce da quattro mesi di prigionia nella rada somala di Las Quorey a bordo del rimorchiatore Buccaneer, sotto scacco di un centinaio di pirati, è stato liberato il 10 agosto assieme al resto dell’equipaggio, dieci italiani, un croato e cinque romeni.

«Vogliamo che Filippo, nel giorno lieto del ritorno a casa, senta il calore e la vicinanza dell’intera comunità», ha dichiarato il sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari. Presente anche il sindaco Abramo Di Salvatore della città adottiva di Speziali, Martinsicuro, il comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto Daniele Di Guardo, ovviamente la moglie Claudia e la figlia Ilaria, che ha sostenuto l’esame di maturità proprio durante i 4 mesi di angoscia per la prigionia del padre.

Alcune informazioni che i lettori non troveranno nell’ampio documento video allegato all’articolo. La prima riguarda la questione “rifiuti”. Nelle prime settimane del sequestro, era rimbalzata sulla stampa italiana la notizia che le autorità somale avessero accusato il Buccaneer di trasportare rifiuti pericolosi. La notizia, subito smentita dalla società armatrice e dalle fonti diplomatiche, aveva però gettato nello sconforto in quanto si poteva trattare di un pretesto che avrebbe potuto incattivire i pirati e renderli più aggressivi. Ci racconta Speziali: «Dopo quindici giorni ci hanno perquisito tutte le sezioni delle cisterne di bordo per controllare il materiale che trasportavamo. Il controllo ha avuto un esito negativo».

L’altra precisazione riguarda una data drammatica, quella del primo luglio scorso. Il giorno dell’ultimo contatto via telefono satellitare fra i marittimi sequestrati e le loro famiglie. Quel giorno un elicottero della forza militare multinazionale di stanza in Somalia sorvolò il Buccaneer. I pirati credettero che stessero per gettare loro i soldi del riscatto, anche se poi tutte le fonti diplomatiche hanno smentito l’ipotesi del pagamento di qualsiasi pagamento ai rapitori.