ROMA – Filippo Speziali potrà tornare a casa. Il marinaio sambenedettese era a bordo del Buccaneer, il rimorchiatore sequestrato dai pirati somali l’11 aprile nel golfo di Aden con a bordo 10 italiani, 5 romeni e un croato.

L’annuncio della liberazione da parte del ministro degli esteri Franco Frattini. «Non è stato pagato alcun riscatto», ha assicurato in un’intervista a Skytg24. Tutti i 16 membri dell’equipaggio sono stati rilasciati. Il rimorchiatore sta ora procedendo verso Gibuti accompagnato dalla nave della Marina militare San Giorgio, che da tempo si trova in zona proprio per seguire da vicino il sequestro.

Frattini ha voluto ringraziare le autorità del governo di transizione somalo e in particolare il primo ministro della Somalia, le autorità del Puntland, il Dispositivo interforze di forze speciali imbarcato sulla San Giorgio e coordinato in area di operazioni dal Cofs (Comando interforze per le operazioni delle forze speciali) e «le diverse articolazioni istituzionali e di intelligence italiane che hanno aiutato lo sviluppo positivo del caso». Il ministro ha espresso anche «un sentito ringraziamento ai mezzi di informazione italiani per avere rispettato la linea di riserbo richiesta dalla Farnesina che si è ancora una volta rivelata giusta».

«Non c’è stato blitz e non è stato pagato alcun riscatto. Al momento convenuto i militari sono saliti a bordo del Buccaneer e hanno preso possesso della nave». Lo ha detto Silvio Bartolotti, general manager della Micoperi, l’azienda ravennate proprietaria del rimorchiatore. «I miei uomini stanno tutti bene – ha precisato Bartolotti – e una volta arrivati a Gibuti valuteranno la situazione, secondo l’umore psicologico, se proseguire in nave o se rientrare in Italia in aereo. Io comunque prenderò il primo volo utile per Gibuti, perché voglio riabbracciare quanto prima i miei uomini».