SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questa è un’estate di attesa e sofferenza non solo per i tifosi rossoblu, ma anche per molte altre piazze storiche del calcio, come Pisa, Avellino, Treviso, Venezia e Pistoia. L’U.S. Samb di Spina e soci è stata la prima nuova società a presentare domanda di iscrizione in serie D e contributo di 300.000 euro; nei prossimi giorni, comunque, anche le altre nuove società ottempereranno alle richieste dell’art. 52 delle Noif per ottenere un posto in sovrannumero nella serie D 2009/10. Vediamo la situazione piazza per piazza.
PISTOIA
Oggi il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione del provvedimento di mancata ammissione dell’A.C. Pistoiese al campionato di II Divisione, avvenuta poiché la fideiussione non è stata ritenuta valida. Per la società, che era stata acquistata a giugno dall’imprenditore bolognese Roberto Bortolotti, c’è ancora una piccola possibilità: giovedì il Tar si pronuncerà in composizione collegiale, ma sembra difficile che la decisione venga modificata, dato che il ricorso era già stato rigettato dall’Alta corte di giustizia sportiva del Coni. Poche speranze, dunque, che la vecchia Pistoiese venga ammessa in Lega Pro nella casella riservata alla “squadra X”.
Nel frattempo il sindaco di Pistoia Renzo Berti ha costituito una nuova società, l’U.S. Pistoiese, che presenterà, probabilmente martedì 4, la domanda di iscrizione alla serie D, unitamente al contributo di 300.000 euro, proprio come ha già fatto l’U.S. Samb di Sergio Spina. Ecco quindi che i destini di Samb e Pistoiese sembrano ormai legati a doppio filo, trattandosi delle due società escluse dalla II Divisione. L’assessore allo sport del Comune di Pistoia, Mario Tuci, ha dichiarato venerdì 31 luglio al giornale locale “Il Tirreno” che «la serie D è ormai a portata di mano». Si tratta, probabilmente, delle dichiarazioni a cui facevano riferimento Sergio Spina e Giovanni Gaspari nella conferenza stampa di sabato 1° agosto, e che autorizzano un cauto ottimismo anche a San Benedetto: se la Pistoiese possiede i requisiti per l’ammissione in serie D, a maggior ragione li possiede la Samb, prima squadra tra le escluse a mettersi in regola con iscrizione e versamenti.
VENEZIA
L’iraniano Sharhdad Golban, proprietario dell’SSC Venezia non ammesso in I Divisione a causa dell’ingente massa debitoria (sembra superiore a 6 milioni di euro), dopo aver inutilmente tentato l’iscrizione alla serie D sembra aver gettato la spugna, lasciando via libera all’FBC Unione Venezia, costituito e presieduto dall’avvocato Mauro Pizzigati, che ha già ricevuto dal sindaco Cacciari l’ok per la concessione dello stadio Penzo. Secondo il portale Ve-Sport, probabilmente la neonata società presenterà martedì 4 la domanda di iscrizione alla serie D, corredata dal versamento dei 300.000 euro. Già raggiunto l’accordo con alcuni calciatori del vecchio Venezia, tra cui Mattia Collauto, Massimo Lotti e Luca Corradi.
Nel frattempo i tifosi del Venezia hanno chiesto alla nuova società di costruire «un sodalizio serio, trasparente, partecipato, con la costante vigilanza delle istituzioni». E con una quota societaria di azionariato popolare, proprio come stanno proponendo a San Benedetto i “Tifosi Pro Samb”.
PISA
Tre sono le cordate in lizza per acquistare la nuova società A.C. Pisa 1909, costituita dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi e che lunedì 3 ha chiesto l’affiliazione alla Figc: una guidata da Piero Camilli, patron del Grosseto, un’altra dal gigante piacentino della cooperazione Copra, e l’ultima, che sembra avere meno speranze, guidata da Gianni Rosati. Entro mercoledì 5 il sindaco di Pisa sceglierà la cordata che prenderà il controllo dell’A.C. Pisa 1909 e che dovrà presentare la domanda di iscrizione alla serie D e il contributo di 300.000 euro entro venerdì 7.
Anche a Pisa si sta costituendo un comitato di tifosi intenzionato a rilevare una quota societaria, per vigilare sulla nuova società. Nel frattempo i soldi dell’operazione “SalviamoCi”, il disperato tentativo dei tifosi nerazzurri di salvare dal fallimento il “vecchio” Pisa, che aveva fruttato ben 300.000 euro, saranno interamente restituiti.
AVELLINO
Nella città irpina sono addirittura cinque i gruppi candidati all’iscrizione di un nuovo Avellino in serie D: uno capitanato dal presidente del “vecchio” Avellino Massimo Pugliese, che sta cercando di sanare i debiti della sua società, gli altri da Walter Taccone, Mario Nusco, Pasquale Casale e Angelo D’Agostino. Le varie cordate, in una sorta di “campagna elettorale”, stanno già stilando i loro programmi accordandosi ognuna con diversi dirigenti e giocatori.
Secondo quanto riporta il giornale online “Irpinia News”, il presidente della Figc Abete domani, martedì 4, valuterà tutte le candidature, che saranno poi sottoposte al sindaco di Avellino Giuseppe Galasso: al massimo per giovedì 6 dovrà scegliere il gruppo che dovrà iscrivere entro venerdì 7 il nuovo Avellino in serie D.
TREVISO
Ancora ingarbugliata la situazione a Treviso. Secondo quanto riporta “Il Gazzettino”, il presidente dell’FBC Treviso escluso dalla I Divisione, Ettore Setten, ha portato oggi, lunedì 3, i libri contabili al giudice fallimentare, chiedendo un concordato con i creditori, che riceveranno il venti per cento di quanto spetterebbe loro. Così facendo si sbloccheranno 4 milioni di euro fermi in Lega come cauzione, e i debiti resteranno tutti a carico di Setten, non pesando sui nuovi pretendenti all’acquisto del Treviso, che dovranno solo pagare i contributi per l’iscrizione.
Due sono le cordate in corsa per rilevare il Treviso: la prima capitanata dall’89enne Eugenio Crotti, con l’aiuto economico dello stesso Setten; l’altra guidata dalla coppia Sartori-Fiore. Sembra invece caduto nel vuoto l’appello del vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, che chiedeva al presidente degli industriali trevigiani Vardanega di attivarsi per salvare il Treviso con una specie di azionariato popolare.