ARTICOLO SCRITTO E PUBBLICATO IN DIRETTA DURANTE LA CONFERENZA STAMPA SPADONI: «Parlo a nome di Sergio Spina, la nostra linea di condotta è stata sempre la massima trasparenza. Oggi ci premeva fare il punto della situazione, gli avvenimenti del fine settimana comportano delle difficoltà che è giusto portare a conoscenza. Mercoledì settimana scorsa io, Spina, i consulenti e i fratelli Franco e Giovanni Tormenti ci eravamo incontrati per formalizzare l’accordo per il passaggio delle quote nell’eventualità di retrocessione, perché per la salvezza si era stabilito tutto. Era identico al primo, con decurtazione del 50% della cifra.

In entrambi i casi i Tormenti sarebbero dovuti intervenire a copertura a residuo del debito (che supera i due milioni di euro) maturato nella gestione Tormenti. Il meccanismo è semplice: in Prima Divisione la cifra pattuita avrebbe coperto larga parte di questo debito, mentre in questa categoria c’è da impegnarsi per oltre un milione di euro.

Ad oggi Spina è ancora disponibile a rilevare la società per 850 mila euro rispetto al monte complessivo di circa due, ma la controparte deve pensare alla differenza. Oltre due milioni ci si quota una squadra di Serie A. Qualcuno ora ci dovrà dire cosa vogliono fare i Tormenti, ma la loro situazione giudiziaria, con presunzione di innocenza, comporterà dei problemi. Ieri abbiamo incontrato l’avvocato Manfredi. Naturalmente i Tormenti stanno in isolamento e oggi c’è un interrogatorio.

La scorsa settimana Franco Tormenti disse che la famiglia avrebbe garantito per i debiti prima di trasferire a Spina la Samb. Non potendoci incontrare con loro ci sono state nelle ultime ore delle cose che ci mettono in difficoltà. L’istituto bancario al quale ci si era appoggiati questa mattina ha revocato i fidi e trattiene i soldi versati da Spina per il pagamento degli stipendi di marzo. L’iniziativa della banca è stato fatto ad insaputa della Samb.

Noi abbiamo dovutio chiamare i giocatori per dir loro di non incassare gli assegni perché i fondi erano bloccati, altrimenti si rischiava il protesto. Si tratta di un istituto bancario locale. L’atto della banca non aveva un fondamento giuridico serio, è stato un atto di tutela e ha creato problemi.

C’è stata un’altra situazione, la Fifa Security ha messo in mora la società per 85 mila euro nei confronti della gestione precedente a Spina. La Fifa arriva a questa cifra per un credito non rispettato in precedenza, ma da quando è arrivato Spina sono stati pagati e rassicurati. Mettono a rischio una situazione difficilissima a causa dei problemi giudiziari dei Tormenti.

Con questo volume di debiti l’operazione va a rischio perché per 1,7 milioni in C1 e 850 mila euro in C2 è già una società sopravvalutata. Ma dobbiamo sapere al più presto le posizioni della controparte.

Entro il 22 di giugno dobbiamo definire 10 comproprietà, perché se non ci presentiamo rischiamo di perdere giocatori anche importanti a zero cifre.

I contributi da ottobre a dicembre risultano impagati, dobbiamo cercare di metterci in regola entro il 30 giugno, perché dobbiamo iscriverci. Spina ha tutta la buona volontà di rilevare la società, perché se si riuscisse a sistemare tutto noi assieme alla Pistoiese siamo le società più accreditate per il ripescaggio.
In questo momento la messa in mora mette a repentaglio una situazione di per sé difficile, perché se i Tormenti restavano fedeli a quanto detto, credo non ci sarebbe stato alcun problema. Adesso abbiamo le mani legate, e queste situazioni non fanno altro che peggiorare la situazione.
Domani ci incontreremo con l’avvocato Chiacchio, anche Spina ha tirato fuori diverse centinaia di migliaia di euro in questo periodo, che altrimenti sono buttati. A Chiacchio chiediamo come muoverci, siamo persone che cercano di aiutare a definire la situazione. La volontà rimane, lo ribadiamo, ma in questo momento non ci sono gli strumenti per farlo. Ci proveremo in ogni modo.
Manfredi ritiene eccessiva la misura cautelare verso i Tormenti, ma io non so esprimermi in merito. Occorre vedere fino a che punto loro possono disporre dei loro patrimoni.
Saremo realistici ma non catastrofici, dobbiamo cercare di salvare il calcio in questa città.
Occorre stare attenti, spesso il comitato regionale, in casi simili, spedisce direttamente in Prima Categoria, nell’incontro di domani verificheremo tutte le soluzioni.
L’iter della messa in mora obbliga il pagamento entro 5 giorni da oggi. Questo atto e il blocco dei fondi della banca ci hanno messo in grossa difficoltà. Se non riusciamo a pagare può partire l’istanza di fallimento.

PS Ci scusiamo con i lettori per qualche errore di battitura o di espressioni contorte dovute alla pubblicazione in diretta delle dicharazioni di Spadoni. Solitamente facciamo le correzioni in tempo reale, stavolta abbiamo avuto alcuni contrattempi e lo abbiamo fatto solo ora.