SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella mattinata di mercoledì 13 maggio il Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando dei Carabinieri di San Benedetto, dopo circa 7 mesi di indagini a vari livelli, ha portato a conclusione l’operazione “You And Me” effettuando cinque arresti per spaccio cocaina.

Per i cinque coinvolti, il sostituto procuratore Ettore Picardi del tribunale di Ascoli, titolare dell’attività di indagine, di concerto con il Gip di turno Annalisa Gianfelice hanno confermato le misure cautelari in carcere. I componenti della banda sono D.A.A. 38enne sambenedettese, K.A. 25enne albanese e C.S. 21enne sambenedettese (la coppia che ha dato il nome all’operazione), D.D.S 46enne teramano e B.A. 50enne di Casoria (Napoli).

I primi tre venivano arrestati in “flagranza di reato” mentre cercavano di spacciare la sostanza ad una clientela giovanile di normale estrazione sociale, senza necessariamente il bisogno di soddisfare una situazione di “dipendenza” . «A dimostrazione che il fenomeno del consumo di cocaina – come sottolinea il tenente Massimo Di Lena – si è purtroppo sdoganato da una certa patina d’appartenenza e questa droga una volta d’elite sta diventando sempre di più una sostanza di uso pubblico molto diffusa tra i giovani»

Lo conferma il fatto che i primi tre spacciavano con la tecnica del “breve ma intenso”, una specie di approvvigionamento sul venduto acquistando da hinterland ravennate, romano e napoletano. Il mercato aveva difatti una sua richiesta specifica di circa 100/140  grammi settimanali continuata e certa con un prezzo di circa 60 euro al grammo.

Oltre a San Benedetto il fenomeno interessa anche gran parte del territorio circostante. Il mercato si trasforma e si evolve: oltre alla distribuzione piramidale ora c’è anche quella detta del “mutuo spaccio” per cui, in forma solidale, gli spacciatori si aiutano l’un l’altro rifornendosi a vicenda in caso di bisogno.

In questi mesi di intensa attività investigativa sono stati sentiti numerosi ragazzi e ragazze in qualità di “assuntori” la cui posizione individuale sarà poi decisa in base ai dati raccolti. E’ stata recuperata anche parte della sostanza (circa 100 grammi), del denaro , e attrezzi per il confezionamento delle dosi da spacciare al minuto, condotto con particolare destrezza dalla giovane coppia italo-albanese “You and Me”.

Tutti gli arresti sono stati effettuati nel teramano. Stabilito il ruolo dei tre giovani “moschettieri dello spaccio” resta da chiarire la figura degli altri due soggetti più anziani. D.D.S fungeva da “autista” della giovane coppia, mentre B.A, 50enne di origini napoletane è stato identificato come tra i principali referenti o colui che “tirava le fila” della lucrosa attività.

Per tutti scatta l’accusa di “spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, aggravata dal vincolo della continuazione”. Fatto curioso: il B.A. (napoletano) veniva fermato all’uscita della casa circondariale di Teramo al termine della prevista visita che settimanalmente faceva al figlio, detenuto in quel luogo dal mese di marzo al seguito di un arresto operato da un altro Comando dell’Arma per gli stessi reati poi contestati al padre.