SAN BENEDETTO DEL TRONTO -«Il problema grande di questa piena, finora, ha riguardato il ponte ferroviario a Porto d’Ascoli. Qui siamo tutti memori dell’alluvione del ’92, è un incubo ricorrente quando le piogge sono intense. Perciò esortiamo la Provincia di Ascoli (competente per la progettazione, ndr) a fare tutte le procedure necessarie per rendere cantierabili i lavori di rifacimento del ponte sulla ferrovia adriatica».

E’ lo sfogo del sindaco Giovanni Gaspari dopo una notte passata insonne a monitorare la situazione del fiume Tronto in piena, non solo in città ma anche nella vallata.

Al confine fra Marche e Abruzzo, come noto, i ponti sul fiume sono due. Quello stradale a breve sarà un ricordo, perchè sarà sostituito da un nuovo, più moderno e sicuro ponte. I lavori di sbancamento sono iniziati, e la contestuale pulizia degli argini ha reso la piena meno rischiosa per le zone laterali. Tanto che le aziende edilizie che lavorano praticamente nell’alveo non hanno ritenuto opportuno rimuovere i camion. Ma più ad est, a pochi metri, c’è il ponte ferroviario. Più basso, con due campate e una colonna in mezzo, con gli argini più stretti e molta più vegetazione nell’alveo, il timore è che la massa di acqua che giunge al mare e alla foce possa straripare, se tronchi e detriti trasportati a valle dovessero incastrarsi sotto le campate.

Per ora (scriviamo nel pomeriggio di mercoledì) l’allarme notturno è rientrato. Ma quel ponte ferroviario preoccupa: «I fondi ci sono per rifarlo, li ha finanziati il ministero nel pacchetto post alluvione. Ma non si vede ancora nulla, quando lo vedremo cantierabile, quando partirà l’appalto? La Provincia dispone del necessario know how, speriamo sia celere», chiede Gaspari.

Il timore del sindaco è che passi troppo tempo e i soldi stanziati (quasi 4 milioni di euro) non bastino più.