GROTTAMMARE – Una tradizione che è rimasta costante nei secoli, da quel 1757 in cui si tenne per la prima volta e che viene ripetuta ogni tre anni il giorno del Venerdì Santo.

Dopo l’edizione del 2006, quindi, anche quest’anno per le vie di Grottammare vedremo questa Sacra rappresentazione della Via Crucis, il Cristo Morto, venerdì 10 aprile dalle 21.

La rappresentazione storico-religiosa, organizzata dalla Confraternita della Passione e Morte di Gesù Cristo e dei  Dolori di Maria Vergine di Grottammare, percorre le vie del centro, partendo dal Paese Alto – da Piazza Peretti antistante la Chiesa San Giovanni Battista – per poi scendere “alla marina” ed arrivando a sfilare fino a Via Ballestra, sotto i lampioni adornati per l’occasione con panni rossi, drappi rosso carminio esposti ai balconi, lumini e canti.

Sul sito del gruppo (http://www.cristomorto.altervista.org ) leggiamo che la prima testimonianza della processione risale al 1738 da Padre Antonio Petrocchi O.F.M. da Castignano, con l’approvazione del Vescovo ripano del tempo, Monsignor Francesco Correa, e si svolgeva con cadenza annuale. La Sacra rappresentazione fu roganizzata così come oggi la vediamo dal 1757 in poi.

Il Cristo Morto, voluto per permettere ai fedeli di rivivere le sofferenze e la morte di Gesù, è una Processione molto sentita dalla popolazione, tanto che sono circa 500 i figuranti in costume che vi partecipano, di cui molte donne che vanno a formare i tre cori: bambine, ragazze e donne vestite completamente di nero che al suono di tamburi e chiarine cantano inni religiosi. Particolare è la presenza nel coro: moltissime grottammaresi, infatti, hanno iniziato a cantare da bambine per la processione del Cristo Morto, vivendo poi le varie edizioni nei vari cori.