Ti ragg alle 6… ò il mot… ti kiamo dopo x conf… ciauuuuuuuuuuuuuu :-D tvtttb

E’ facile oggi ricevere un sms di questo genere. Si sta realizzando una frattura nel linguaggio? Un’appropriazione ‘indebita’ di alcuni termini della lingua italiana per velocizzare la comunicazione? Un’evoluzione delle tecniche espressive?

Da queste considerazioni pone le sue basi il primo lavoro realizzato da Punti di Svista, il laboratorio di giornalismo – organizzato presso il Centro Giovani CasaColonica del Comune di San Benedetto del Tronto – con l’obiettivo di creare una redazione di aspiranti giornalisti, attenti alle problematiche della città ed attivi protagonisti del loro tempo.

Le generazioni dei ventenni e quella dei trentenni sono state messe a confronto attraverso un sondaggio, nel quale sono state analizzate variabili quali la competenza lessicale, l’informazione, l’uso dei mezzi di comunicazione, il rapporto con l’autorità e la socialità . Due domande per ogni campo d’indagine, tutte a risposta multipla, hanno messo in evidenza due mondi apparentemente lontani.

Per il sondaggio, realizzato nel mese di febbraio tra la biblioteca comunale, il centro di aggregazione di via Tedeschi e le scuole, sono stati intervistati complessivamente 60 ragazzi: 30 della generazione ‘ventenni’ (da 15 a 21 anni) e 30 della generazione ‘trentenni’ (da 26 a 32 anni).

Il registro linguistico
La competenza lessicale è stata analizzata osservando l’attenzione dell’intervistato nello scrivere sms. Mentre i trentenni dimostrano per un 70% di rispettare le regole della lingua italiana, per i ventenni la situazione è un po’ diversa: solo il 36.67% dichiara di rispettare la sintassi, mentre il 53,33% non ci fa caso. Rimanendo nel contesto linguistico, è stato domandato poi il significato del termine “asettico”. I trentenni per il 90% ( contro il 66,67 dei ventenni) hanno risposto “ sterile” piuttosto che “mancanza di simmetria” (scelta dal 33,33% dei ventenni) o “assetato”.

L’informazione
Per quanto riguarda l’informazione i ventenni si informano prevalentemente tramite web (10% tramite giornali), ma solo il 43,33% passa più di due ore su internet.
I trentenni si informano utilizzando più canali informativi (web, tv, giornali), usano internet più di due ore al giorno e il 93,33%, lo fa quotidianamente. In entrambe le categorie, il collegamento via web avviene da casa.

Il rapporto con l’autorità
Considerando il continuo mutamento della società, nonché la continua trasformazione dei punti di riferimento dei giovani, ci è sembrato fondamentale indagare sul rapporto con le autorità, intese come genitori e professori. La differenza generazionale si fa netta: mentre i trentenni sostengono di rispettare prevalentemente le figure di riferimento familiari e scolastiche (al 50% e al 70%), i ventenni per l’80% rispondono male ai professori e per il 60% rispettano i genitori “ solo quando se lo meritano”. Sembrerebbe dunque che, nelle nuove generazioni, manchino proprio quegli argini, quelle regole che tuttora condizionerebbero il comportamento dei trentenni.

La socializzazione
Il dato più confortante dell’indagine è sicuramente quello sulla socialità. Cambiano i tempi, cambiano i luoghi di incontro e le modalità (chat, mail, sms, telefonate), di fatto l’esigenza di tutte le generazioni è quella di incontrarsi di persona, di avere rapporti umani diretti. Il 73,33% dei trentenni e , addirittura, il 76,6% dei ventenni , sostiene di preferire il contatto umano.

Nell’era dei nuovi media, dei nuovi linguaggi e delle nuove dinamiche tra adolescenti e figure autoritarie, sembrerebbe dunque non tramontare il desiderio di incontrarsi, scambiarsi non solo fredde informazioni mediatiche bensì gesti, sguardi ed espressioni.

Per leggere le domande rivolte agli intervistati e vedere gli istogrammi che sintetizzano i risultati,  cliccare sulla Fotogallery.