SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ricordate il caso Desideri? Il calciatore che era al minimo di contratto, o quasi, e per il quale la società tergiversò per un aumento di contratto, tanto che la questione finì per squassare i rapporti di quella prima Samb targata Tormenti, con il direttore generale Molinari costretto ad andarsene (e con lui, poi Pavone)?

Che c’entra? Oggi Davide Moi, finalmente, ha accettato di prolungare il contratto con la Samb, che durerà fino al 2012. Come per Tinazzi, un triennale: poco male, di questi tempi. Cosa è cambiato, da allora ad oggi? Sicuramente i Tormenti sono più esperti, e hanno capito come muoversi nel calcio? L’arrivo di Evangelisti ha sbloccato le loro titubanze. Probabile. Lo ripetiamo: Evangelisti non è un diesse all’acqua di rose, il fatto suo, lo sa.

Ma ancora qualche mese fa, di fronte al “pericoloso” acquisto di Cristiano, centrocampista adesso in forza con la capolista Pro Patria che, vivendo a San Benedetto, si offriva a stipendio stracciato; oppure all’ipotesi di prendere l’attaccante Myrtaj, l’allora diesse Natali ci spiegava che non si facevano contratti biennali a giocatori trentenni. Anzi, di giocatori trentenni, per la verità, proprio non arrivavano. Adesso, invece, il calciomercato rossoblu non ha paura di nulla: ed ecco gli arrivi dei “matusa” Califano e Caccavale (che conoscevano Evangelisti già al tempo del Giulianova), 38 anni il primo e 35 il secondo, e dell’attaccante Cammarata, 33 anni. Oltre ai prolungamenti di contratto, all’arrivo di Carozza e Sirignano, a quello preventivato addirittura di un altro portiere, Marconato (e Dazzi finirebbe in panchina? O sarebbe venduto?), e del centrocampista Mignogna…

Nomi da far girare la testa almeno per il numero, tanto che, dell’attuale formazione, se continua così, al 31 gennaio rischia di rimanere ben poco. Strano che, di fronte a questo tourbillon, l’allenatore, forte di cinque sconfitte consecutive, non venga neppure messo in discussione (affermare che quella di Crema è la sua ultima chance è così pleonastico che era meglio non dirlo…).

Di fronte a questo indubbio sforzo economico (Califano, Caccavale e Cammarata hanno stipendi che pesano, cosa che la Samb non ci aveva abituato) due sono gli scenari. O i Tormenti vogliono davvero spendere sulla Samb, e adesso cercano in tutti i modi di salvarla per poi, durante il calciomercato estivo, investire altrettanto e costruire una formazione di vertice (quella che prometteva Nucifora, a budget inalterato: quanto sarebbe stato facile, se avesse fallito, scaricare le colpe sulla sua incompetenza? Ah, che errori). Oppure si rischia di riprendere la strada di tante altre società (ad esempio il Venezia, penalizzato oggi, di altri due punti, adesso ultimo in classifica con 14), con l’incremento dei debiti per far felici i signori. Non crediamo che i Tormenti, da sempre molto attenti al bilancio rossoblu, possano incappare in questo errore.