MONTEPRANDONE – Una doverosa (e opportuna) pausa di riflessione: questo è l’epilogo di giornate di forte tensione che si sono vissute all’interno del Partito Democratico monteprandonese, in vista della scadenza per la candidatura alle primarie previste per scegliere il candidato alle elezioni amministrative del giugno 2009. Negli ultimi giorni, prima Ruggieri (già sindaco dal 1994 al 2004, e deputato dal 2001 al 2006, ed ora presidente del Pd provinciale) ha annunciato la sua candidatura, poi il sindaco Menzietti, candidato naturale, ha rifiutato di parteciparvi perché, a suo parere, ritenuto perdente in partenza nella sfida con Ruggieri (e di fatto sfiduciato da membri della propria giunta e del consiglio), e infine la potenziale candidatura del coordinatore comunale Stefano Stracci, come alternativa, cercata da una parte del Partito, a Ruggieri.
Ore febbrili, ma ora, con un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente di seguito, viene posto un freno al rischio che le polemiche dilanino anche a Monteprandone il partito di maggioranza. Cosa accadrà nei prossimi giorni? La partita è ancora confusa e aperta, sembra: forse si cercherà di recuperare Menzietti come candidato unico, ma forse i giochi sono stati talmente scoperti che Menzietti potrebbe non accettare una siffatta proposta. E chissà che poi sia accettata dagli altri.
Un nostro (ripetuto) consiglio: le primarie sono uno strumento utilissimo, ma come gli Stati Uniti insegnano, si applicano laddove non vi sono candidati naturali o laddove questi sono stati sfiduciati dalle maggioranze che li hanno guidati nel primo mandato. Altrimenti, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, a Monteprandone come in Provincia. Ecco il testo congiunto Ruggieri-Stracci (che però difficilmente riuscirà a far ridiventare uova una frittata ndd):

«I sottoscritti Orlando Ruggieri e Stefano Stracci, candidati alle elezioni Primarie del Pd per la candidatura a Sindaco di Monteprandone, definiscono lo strumento delle primarie uno strumento innovativo di grande partecipazione e utile per la selezione della classe dirigente.
In questo quadro però, pur ribadendo la necessità del coinvolgimento e della partecipazione dei cittadini, ritengono necessari ulteriori approfondimenti, da analizzare nei prossimi giorni, all’interno degli organismi del Partito Democratico affinchè tale competizione non risulti essere strumento di divisione.
Perchè questo auspicio possa determinarsi, occorre che tutte le personalità coinvolte nella eventuale candidatura a Sindaco si sentano dentro un progetto politico generale, in grado di esprimere tutte le potenzialità politiche che il nostro Comune può mettere in campo nella dimensione della nuova Provincia di Ascoli Piceno»