SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Via San Giacomo merita una riqualificazione radicale, è una zona che ha avuto una crescita urbanistica non regolata. Non vogliamo copiare l’idea di Riccione, ma cerchiamo uno scambio di idee».
Così il sindaco Giovanni Gaspari durante il sopralluogo in città dell’ingegnere Roberto Grotti e dell’architetto Stefano Matteoni, alfieri della società di progettazione Polistudio. È loro l’innovativo progetto del nuovo Lungomare della Libertà a Riccione: 450 metri che vanno da Piazzale Roma al Porto Canale, diventati completamente pedonalizzati grazie alla realizzazione di un tunnel sotterraneo, parallelo al lungomare, che contiene 370 posti auto. Un modo per riqualificare il lungomare, cambiare la mobilità con una pedonalizzazione integrale, raddoppiare il numero dei parcheggi.
Dodici milioni di euro, questo il costo dell’opera, appena conclusa dopo 17 mesi di lavoro (compresi i 4 mesi di sosta estiva). Si tratta di un project financing: capitali pubblici (un milione e 800 mila euro) e capitali privati, per un investimento i cui proventi vanno alle ditte della apposita società di scopo. Come? Posti auto venduti per prezzi fra i 32 e i 36 mila euro, con concessioni novantennali prevalentemente agli hotel; più l’introito dei 100 posti auto destinati al parcheggio a pagamento tramite ticket.
In cantiere c’è anche il rifacimento di un secondo tratto di lungomare, lungo 900 metri, con la stessa metodologia, ma investimento interamente privato.
In superficie, nel tratto appena concluso, c’è una passeggiata con fontane a forma di barca, isole di palme, aiuole, panchine in legno, gazebo con tavoli da dama-scacchi, giochi di luce, una larga pista ciclabile.
Passando da viale Ceccarini e dintorni alla Riviera delle Palme, cosa può essere mantenuto di questo progetto? Il sindaco, l’assessore Sestri, la responsabile dell’ufficio di Piano Luigina Zazio, insomma l’amministrazione comunale, si mantengono sul generico: «La soluzione riccionese è molto interessante, l’abbiamo vista in un sopralluogo. Inoltre è sicura per gli utenti, perché nel tunnel dei parcheggi si entra solo con il ticket, proprio per evitare possibili brutti incontri».
Ma in concreto, si pensa di rispolverare il progetto di tunnel sotto la sabbia di cui Gaspari parlò l’inverno scorso? La Zazio sostiene che se c’è un tunnel da fare, questo si dovrebbe realizzare sotto l’arenile.
Di sicuro la zona è urbanisticamente complessa; dalla Rotonda Salvo D’Acquisto alla Sentina, si tratta dell’unico tratto costiero con alberghi (pochi) e costruzioni presenti sul lato mare; «Ci sono proprietà private sull’arenile, è una zona che paga il prezzo di uno sviluppo diseguale», dice il sindaco.
E i tecnici riccionesi, cosa ne pensano? Il loro giudizio è duro, ma ottimistico: «Colpisce la presenza di molte risorse potenziali, da sfruttare, anche se in effetti via San Giacomo dà l’impressione di un pezzo di città dove lo sviluppo si è fermato. L’unica risorsa – dice l’architetto Matteoni – è lavorare sul waterfront, per far rivivere un’area che sembra congestionata anche in autunno».