SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sul tema della divisione delle Province di Ascoli Piceno e Fermo e sul ruolo di San Benedetto all’interno della superstite provincia “bonsai” di Ascoli, riportiamo l’intervento dell’imprenditore ittico Nazzareno Torquati, già assessore indipendente durante la seconda giunta comunale di Paolo Perazzoli a San Benedetto.
La divisione della provincia fra Ascoli e Fermo è parsa a molti illogica e dispendiosa. Sicuramente a ragione. Ma oramai la cosa è fatta ed il percorso è inarrestabile.
Si chiude così una diatriba medioevale che ha resistito nei secoli nonostante cambiamenti scientifici e tecnologici epocali, rivoluzioni, periodi napoleonici e due guerre mondiali.
Intere generazioni si sono tramandate questa disputa che per noi della costa non ha mai significato niente se non il subire la decennale politica di compromesso che di fatto ha penalizzato uno sviluppo socio-economico armonico dell’intera comunità.
Oggi assistiamo alla divisione dei beni fra le due province con le stesse modalità cavillose tipiche della separazione fra coniugi. Da un lato il potere politico ascolano di centrosinistra ben rappresentato dai politici della Vallata e dell’entroterra offidano, dall’altra i loro equivalenti di centrodestra del fermano.
Grande assente San Benedetto. Nella nostra città e in tutte le cittadine costiere non c’è dibattito politico. E’ come se la questione non ci riguardasse.
Eppure San Benedetto nella nuova provincia gioca un ruolo che definire importante è poco, gioca un ruolo primario, indispensabile per ogni ipotesi di sviluppo socio-economico e pertanto non potrà più essere trattata come avviene oggi da gregaria con un solo assessore su undici e tre consiglieri su trenta.
Gli effetti negativi si sono visti in tutta la conduzione di questi ultimi dodici anni, otto di Colonnella e quattro di Rossi, dove San Benedetto e le cittadine costiere hanno avuto le briciole rispetto a quello ottenuto dalle comunità dell’interno e pedemontane.
Il futuro della nuova provincia non può essere lasciato solo alle spartizioni dei partiti che ancora una volta mettono in campo candidati mediocri, senza idee ed impreparati ma deve diventare un momento di crescita di interesse e di dibattito di tutta la comunità. Presto prima che i giochi siano fatti.
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con il declinio della nostra città come possiamo giocare un ruolo preponderante nella politica locale?
San Benedetto del Tronto ha solo saputo litigare fra le sette politiche e qualcuno ha pensato solo a prendere il posto a primo cittadino.
SAN BENEDETTO carissimo Nazzareno (Torquati ndr) è succube perchè vuole essere succube.
C’è un politico che puo gestire la politica a SAN BENEDETTO?
Io dico che c’e’.
MA il non farlo crescere o cercare di metterlo all’angolo ha fatto crescere solo IL PRESSAPOCHISMO, pressapochismo che regna IMPERIOSO A SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Vedremo , se è così alle prossime Comunali.
E’ quello che ci meritiamo perchè non basta solo parlare.
è mai possibile che un argomento di questa portata, di questa importanza venga commentata solo da due persone?
è mai possibile che i lettori si entusiasmino più per i marciapiedi e le notti bianche che per la difesa dei veri interessi della nostra città?
sveglia amici sambenedettesi, usciamo dalle nostre comode tane e riprendiamoci il nostro futuro.
carissimo tonino ,
ecco il metro del giudizio che è stato dato ad un problema SERIO.
A San Benedetto ci sono troppi interessi personali per far interessare la persona di Ascoli, della Provincia.
Non vorrei, che gli strani movimenti, provenienti da Ascoli ,c'entrino con le prossime Provinciali.
San Benedetto ?', relegata ad essere sempre succube di Ascoli.
Ed è quello che ci meritiamo per i politici che esprimiamo.
In questi giorni si sta facendo firmare una petizione contro questa separazione. E' stata firmata da 3 comuni del Piceno (non ricordo quali, comunque non Ascoli) con sindaci del Pdl se non sbaglio…
fosse per me, abolirei tutte le provincie, inutili enti statali spreca soldi. Piu poteri ai sindaci e alle regioni, Ascoli e Fermo litigano e chi rimette è il contribuente, le marche fanno a mala pena 1 milione e mezzo di abitanti, 2 quartieri di Roma pressapoco. Se proprio si voleva, secondo me si poteva fare come Pesaro e Urbino, dalla targa PS a PU, si spostavano un po di uffici a Fermo e il gioco era fatto. Non è possibile che se uno deve fare una pratica deve partire da SBT o da Fermo e andare in Ascoli, con spreco… Leggi il resto »