SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pubblichiamo un comunicato inviato dal nostro Pier Paolo Flammini a tutte le testate giornalistiche locali.
È con grave rammarico che mi sento costretto a scrivere questo comunicato, ma dopo cinque anni di oblio e di silenzio delle parti coinvolte (personale amministrativo, dirigenziale, politico, ministeriale) credo che sia giunto il momento di far conoscere alla cittadinanza quello che è accaduto.

Nel 2001, dopo aver condotto lo studio “La Qualità della Vita a San Benedetto” che aveva portato la nostra città all’avanguardia nella ricerca sullo sviluppo sostenibile in campo europeo (come testimoniato dalla mia partecipazione al meeting delle European Sustainable Cities di Siviglia, settembre 2000: il tutto grazie alla lungimiranza dell’allora assessore Nazzareno Torquati), ho redatto un progetto, su apposito bando del Miistero dell’Ambiente, per le amministrazioni di San Benedetto, Cupra Marittima, Ripatransone, Monteprandone, e anche Grottammare (che però, stranamente, non affidava a me la sua eventuale esecuzione, ma ad una consulente attuale dipendente comunale).

Tale progetto ha ottenuto 174 milioni di co-finanziamento dal Ministero per l’avvio del processo di Agenda 21. Quello da me redatto è stato l’unico progetto finanziato nelle Marche, a fronte di 36 presentati: l’area di San Benedetto, in questo modo, poteva avviare una progettazione che l’avrebbe potuta portare ai livelli di città storicamente impegnate nelle politiche ambientali.

Due erano le direzioni principali del progetto: primo, l’attività di sensibilizzazione dei portatori di interesse in vista del forum partecipativo per disegnare la “Città del 2010”, poi la produzione di un vasto rapporto sulla situazione cittadina (dall’economia alla viabilità, dalla demografia alla qualità dell’aria, dall’energia all’urbanistica: il tutto, in 14 differenti capitoli) che sarebbe stato di conseguenza diffuso attraverso brochure, cd-rom, libri, in decine di migliaia di copie. Questo è quanto aveva co-finanziato il Ministero, per un tempo massimo di 18 mesi, poi derogati a 22 (ho quindi lavorato quattro mesi senza percepire alcun tipo di stipendio).

Il lavoro è stato consegnato nell’estate 2003, nei tempi prestabiliti; sono seguite numerose vicissitudini che, per sintesi, devo tralasciare. Dopo cinque anni nessuno, tra funzionari incaricati, dirigenti, assessori, sindaci, e persino il Ministero, si preoccupa di verificare se quei soldi sono stati impiegati per le necessità per cui erano stati assegnati.

Eppure si tratta di un lavoro estremamente accurato, con decine e decine di grafici, tabelle, quadri di sintesi, tendenze, linee di intervento per una città più eco-sostenibile (circa 260 pagine per San Benedetto, altre 600 per Cupra, Monteprandone e Ripatransone): un lavoro utilissimo, sia per gli amministratori che per i cittadini stessi, che resta invece totalmente ignorato.

Ho atteso molto tempo, ma, visto questa assurda situazione, credo sia il caso che ai responsabili di questo spreco di energie e di opportunità sia impedito, quanto meno, di commettere simili errori anche per il futuro. Tanto immobilismo è testimoniato dalla pagina web dell’Agenda 21 Locale “Riviera delle Palme”, accessibile dall’home page del Comune di San Benedetto, ma di fatto immutata, dal’8 maggio 2003.
Invito caldamente a guardare gli allegati (oltre che a scaricarli, per avere una vera e propria guida della situazione di San Benedetto del Tronto almeno fino agli anni 2001/02) per capire la profondità del lavoro eseguito. Per curiosità, all’ultima pagina noterete la data fissata per la stampa dai funzionari comunali (una data che sarebbe stata comunque di quasi due anni in ritardo sui tempi prestabiliti…).