SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un rappresentante del Piceno all’interno della giunta regionale, e un sostituto di Pietro Marcolini nella delega specifica creata per fronteggiare l’emergenza occupazionale del territorio.
Sono le sollecitazioni che i sindaci di San Benedetto, Monteprandone, Ripatransone, Monsampolo, Grottammare e Cupra Marittima rivolgono al governatore Gian Mario Spacca, dopo la defezione di Luciano Agostini da Palazzo Raffaello, in seguito alla sua elezione in Parlamento lo scorso 13 aprile.
Questa la sintesi offerta da Giovanni Gaspari: «Fino a due mesi fa Luciano Agostini (ex vicepresidente della giunta regionale e assessore al Turismo e al Commercio, ndr) ha interpretato al meglio il ruolo di rappresentante del Piceno nella programmazione politica regionale. Oggi le deleghe sono state redistribuite in un modo che è stato definito provvisorio, ma c’è un assessore in meno nella giunta. E l’unico territorio che non ha rappresentanza in giunta è proprio il Piceno».
I sindaci Gaspari, Merli, Schiavi, Menzietti, Torquati e D’Erasmo non fanno dei nomi, rimettendosi alle scelte di Spacca. Mesi fa si era parlato di una new entry eccellente in giunta regionale, quella del segretario di Confesercenti Paolo Perazzoli.
«Il Piceno vuole continuare a pesare nella politica regionale, come è stato con Agostini. Spacca nominerà sicuramente una persona di valore, e in questo territorio ce ne sono tante. Ma gli chiediamo di fare presto»: questo il leit motiv fra i sindaci del sambenedettese, che ribadiscono la piena stima per Pietro Marcolini, sostituto di Agostini nella delega speciale per il Piceno: «E’ una persona molto preparata e un politico eccellente, ma non ha il tempo materiale di pensare alla delega del Piceno».
Il sindaco di Grottammare Merli aggiunge: «Il fatto che la Regione abbia istituito la delega speciale per il Piceno riconosce di fatto la crisi oggettiva di un territorio. Perciò serve un politico preparato che conosca bene questi problemi. Ma non ci possiamo permettere situazioni troppo a lungo sospese».