SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cambia il volto delle spiagge sambenedettesi ma mancano ancora norme definitive che regolarizzino la possibilità per i titolari degli stabilimenti balneari di ampliare o modificare le loro strutture.
Circa dieci giorni fa il gruppo consiliare dei Verdi per la Pace di San Benedetto ha presentato al sindaco Giovanni Gaspari un documento relativo al Piano di Spiaggia per l’estate 2009 (le norme transitorie per il 2008 sono in via di approvazione).
Undici i “suggerimenti” dati dai Verdi all’amministrazione comunale al fine di riconoscere all’arenile sambenedettese la sua definitiva destinazione.
Tra le proposte c’è quella di accorpare più stabilimenti balneari dato l’alto numero di concessioni presenti in Riviera, per aumentare così la qualità della struttura e liberare la vista del mare dalla strada riducendo il numero delle attività. Inoltre c’è la richiesta di utilizzare strutture rimovibili, il divieto di realizzare tensostrutture, l’obbligo di adottare tetti suono se si vogliono organizzare serate musicali, la dotazione da parte degli stabilimenti di un impianto solare termico per acqua calda o solare fotovoltaico, interventi per la messa a norma di cucine e bar.
Tuttavia sono due le proposte su cui battono maggiormente i Verdi. «Vogliamo – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Paolo Canducci– che tutti i proprietari di stabilimenti balneari siano obbligati a fare la raccolta differenziata anche in spiaggia, dove metteremo delle isole ecologiche e inoltre vorremmo che la spiaggia libera venga delimitata con dei paletti bianchi e delle corde blu».
Tra le richieste inserite nel Piano Spiaggia 2009 c’è anche quella di far versare un contributo agli stabilimenti balneari che organizzano delle serate, per aiutare l’amministrazione comunale a coprire i costi dei controlli notturni dei decibel.
«Per noi – prosegue Canducci – sono di vitale importanza tre cose per quanto riguarda l’arenile sambenedettese: il fattore estetico, il rispetto dell’ambiente e la percentuale di occupazione della spiaggia, non può essere infatti occupato completamente lo spazio ad est dello chalet, cioè la fascia tra i 25 e i 35 metri di distanza dai marciapiedi del lungomare».
Infine Paolo Canducci e Andrea Marinucci, capogruppo consiliare dei Verdi, hanno parlato di una auspicata rivalutazione della zona porto come area adibita allo svago notturno sia nei mesi caldi che in inverno, realizzando lì piano-bar o discoteche, evitando così di concentrare rumore e scorribande nelle zone maggiormente abitate.
Tali riforme sono state preparate congiuntamente dall’ufficio Ambiente e dall’ufficio Urbanistica del Comune e verranno discusse in consiglio comunale il 27 maggio
«Questo Piano spiaggia è una grande occasione per san Benedetto– ha detto Paolo Canducci – e il sindaco sembra aver ben recepito le nostre idee».
«Noi vogliamo che la spiaggia sia ben vissuta da tutti – ha continuato l’assessore – da chi vuole divertirsi e da chi vuole riposare, conciliando al meglio tutte le esigenze».