SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il progetto Tormenti per la messa a norma del Riviera delle Palme sarà svelato alla città il 20 febbraio alle ore 18, in sede di commissione consiliare congiunta Bilancio-Assetto del Territorio-Lavori Pubblici.
Molto probabile la presenza degli imprenditori martinsicuresi proprietari della Sambenedettese Calcio, certa invece la relazione dei loro tecnici e progettisti di fronte a maggioranza, opposizione e associazioni cittadine.
Dunque fra poco più di una settimana il faldone arancione con i progetti più o meno futuribili per lo stadio cittadino verrà aperto davanti all’opinione pubblica, che avrà così elementi tangibili per valutare, giudicare, ragionare.
IPOTESI SOCIETA’ PARTECIPATA Opzione scartata da Viale De Gasperi, ma non a priori. Come anticipato da Rivieraoggi.it [CLICCA QUI], nei giorni scorsi il Comune ha valutato una serie di ipotesi che si potrebbe riassumere sotto la voce “una società partecipata per lo stadio”.
La base di queste ipotesi sarebbe – si fa per dire – semplice: il Comune si sobbarca i tre milioni di euro per la messa a norma dello stadio, non solo per amor di patria o di Samb ma per gestirlo e ricavare reddito per le casse comunali.
Gestirlo tramite una società partecipata, esterna al Comune come potrebbe essere una Azienda Multiservizi. Ma sembra che una delle norme dell’enciclopedica nuova legge Finanziaria vieti agli enti locali di costituire società esterne con fini di lucro. Inoltre, e non è un aspetto da sottovalutare, non tira una buona aria per queste società di secondo grado, visto anche il giro di vite che sulla loro gestione economica sembra aver dato la Corte dei Conti, con controlli più stringenti sui loro bilanci e sui loro consigli di amministrazione. Insomma, sarebbe un’ipotesi troppo rischiosa dal Comune e il sindaco Gaspari lo sa bene, e lo ha ammesso pubblicamente.
In secondo luogo, il Comune ha scelto di attenersi strettamente al decreto Amato, che nella sua interpretazione più diffusa prescrive alle società calcistiche l’onere della messa a norma degli impianti sportivi.
PERPLESSITÀ DEL COMUNE Nella proposta dei Tormenti, la gestione delle nuove strutture immobiliari parallele allo stadio sarebbe appannaggio di una loro società costituita ad hoc, esterna alla società Samb Calcio. Questo aspetto di non poco conto sembra lasciare perplessa l’amministrazione comunale. Il dubbio è: i benefici della “messa a reddito” dello stadio rischierebbero di non confluire direttamente nella Samb Calcio, come auspicano invece tifosi e cittadini?