SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La notizia viene dal consigliere regionale di An Guido Castelli, che sulla sua scorta ha presentato un esposto alla Corte dei Conti: la Regione Marche avrebbe speso circa 400 milioni di vecchie lire per 200 mila copie di un volume sulle Marche da distribuire in occasione dell’Agorà dei Giovani, pubblicazioni che però sarebbero rimaste tristemente negli scantinati a prendere polvere.
Afferma Castelli: «Il 2 luglio 2007 la Regione, in previsione dell’happening lauretano del settembre 2007, decise l’acquisto dei libretti senza ricorrere ad alcuna forma di appalto e senza neppure formalizzare l’ordine con uno specifico provvedimento di impegno di spesa. Una trattativa privata per 197.600 euro di valore, fuori da ogni norma di legge ed in contrasto con la normativa comunitaria in materia di acquisti pubblici».

Il materiale è stato consegnato in Regione il 2 agosto dalla ditta incaricata ma secondo Castelli i libretti non sono mai stati consegnati nelle “sacche del pellegrino” preparate per i moltissimi ragazzi giunti a Loreto per l’incontro con Papa Benedetto XVI.
La casa editrice Mondadori Electa poi ovviamente ha presentato il conto milionario per il suo lavoro.

Prosegue Castelli, lanciando critiche forti al modus operandi della Regione: «A questo punto il presidente Spacca si è trovato a dover risolvere un bel rebus. Come onorare una fattura relativa ad un ordinativo di spesa che ritengo illegittimo e che per giunta è riferito a merce perfettamente inutile e non altrimenti riciclabile? Come giustificare una spesa tanto assurda, legittimando un così grave spreco del denaro del contribuente ?».
Castelli cita quindi una “sanatoria” per il pagamento, ovvero un’ordinanza della Protezione Civile del 17 ottobre 2007.
Che c’azzecca, direbbe il ministro Antonio Di Pietro? Questa la spiegazione di Castelli, che ora attende la pronuncia sulla vicenda da parte della magistratura contabile: «Evocando i poteri straordinari riconosciuti al presidente della Giunta regionale ed il contenuto di un suo successivo decreto organizzativo del 16 aprile il prodigio si è avverato. La liquidazione di questo obbrobrio amministrativo è stata effettuata richiamando la procedura di emergenza di cui la Protezione civile gode in caso di grandi eventi o calamità naturali».
E in effetti dal sito della Regione è possibile leggere lo scarno decreto di pagamento firmato dal dirigente delle Attività Generali della Protezione Civile Sarda Cammarota, emesso il 17 ottobre insieme ad altri otto decreti tutti riguardanti altre spese per il grande evento di Loreto (facchini, materiale di falegnameria, materiale elettrico, attrezzature per il campo, gruppi elettrogeni).

Sulla base di tutti questi elementi, l’esponente di An afferma che quei 197.600 euro sarebbero stati buttati al vento. Alla Corte dei Conti l’ardua sentenza, alla giunta regionale il beneficio di replica per esprimere il suo punto di vista sulla vicenda.