SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per primo, serve il cuore, poi il resto. Il cuore ce lo hanno messi tutti, anche chi – come Cia o Santoni – non ha proprio brillato. Il resto ce lo hanno messo in diversi, a cominciare da Francesco Ferrini, stratosferico durante la gestione Piccioni, che ha avuto la bravura di spostarlo dal ruolo di terzino sinistro a quello di centrocampista, dove fa valere i suoi “settepolmoni” ma anche le sue doti tecniche.

Ma non va dimenticato Visi, autore di due grandi parate a metà del primo tempo, nel momento più difficile per i rossoblu, la coppia centrale Moi-Camisa (soprattutto quest’ultimo, impeccabile) e l’attaccante Curiale, che per sessanta minuti si è sfiancato affrontando a viso aperto l’intero reparto difensivo ospite.

Dopo la brutta sconfitta di Lanciano, ricevere il baldanzoso Pescara, che sognava la rimonta play-off, era quanto di più rischioso potesse esserci. Per la rivalità tra le due tifoserie; per la classifica della Samb; per le polemiche dell’ultima settimana. In molti avrebbero firmato per il pareggio. Invece il Pescara, pur con una discreta fase centrale del primo tempo, ha fallito l’occasione per passare in vantaggio ed è stato punito da Superman Ferrini, guarda un po’, in un’azione di contropiede puro, a testimonianza di come il Pescara volesse a tutti i costi vincere a San Benedetto.
La ripresa è statra un po’ più noiosa, con la Samb che ha controllato tutto sommato bene, lasciando ai biancazzurri appena un paio di tiri verso la porta di Visi. E alla fine, nell’unico contropiede, di fatto, dei rossoblu, il giovanissimo Forò, con freddezza, ha realizzato il raddoppio che ha fatto venir giù il Riviera.

Si riprenderà a giocare a Sorrento, dopo la sosta. La vittoria permetterà a Piccioni di tirare il fiato e riorganizzare la squadra, cercando di inserire pian piano elementi di sicuro valore come Villa e Alfageme, che, ben gestiti, dovrebbero consentire ai rossoblu di fare quel salto di qualità che, si spera, permetterebbe di agguantare una difficile salvezza.