SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Reparto Oculistica dell’ospedale “Madonna del Soccorso” senza pace: è frattura totale tra i medici e il dottor Pasquale Cocca, nominato, lo scorso 6 novembre, per la prospettata riorganizzazione dell’Area Vasta, responsabile delle unità operative oculistiche di Ascoli e San Benedetto. Che invece, dalle parole dei medici Antonio Pestich, Paolo Salvi, Giuliano Finicelli, Carlo Ulpiani, sembra diventare una organizzazione sempre più sbilanciata per favorire, almeno nelle intenzioni più che per i risultati, il nosocomio ascolano.
In una lettera scritta al direttore generale del Madonna del Soccorso Giuseppe Petrone, al presidente della Giunta Regionale Gian Mario Spacca e all’assessore regionale alla Salute Almerino Mezzolani, i medici del reparto hanno lanciato accuse al vetriolo: «La nomina di Cocca ha comportato diverse incongruenze: ad esempio la mancata programmazione delle sedute operatorie a fronte di una lista di attesa di oltre 120 interventi chirurgici – scrivono i medici – In questa situazione straordinaria erano state individuate delle sedute operatorie straordinarie nelle giornate di sabato 10 novembre, sabato 24 (poi sospesa) e mercoledì 28 novembre».
Riguardo la sospensione della seduta operatoria del 24, i medici del reparto affermano che la sospensione «della seduta operatoria già programmata è avvenuta senza alcuna motivazione scritta valida e soprattutto senza aver fornito ai pazienti rimandati una successiva data certa per l’intervento, con disagio dell’utenza. Dei 13 pazienti programmati per le sedute del 24 e 28 novembre, solo 5 sono stati operati».
Altro danno subito dal “Madonna del Soccorso” è, secondo i quattro medici, «l’impossibilità di eseguire a San Benedetto interventi con la conseguente necessità del trasferimento ad Ascoli di pazienti che potrebbero essere serviti al meglio a San Benedetto, con due conseguenze negative che rischiano di perdurare: impoverimento della qualità delle prestazioni a San Benedetto e contemporaneo affollalmento ed aggravio delle prestazioni da effettuare ad Ascoli».
Strano anche il caso della pronta reperibilità, che, ancora una volta, vede uno strano conflitto, secondo gli scriventi, tra il “Madonna del Soccorso” e il “Mazzoni“: «Dal 1° dicembre si è scelto il ripristino della pronta reperibilità a San Benedetto con la contemporanea presenza di una pronta reperibilità ad Ascoli. Questo, però, senza le necessarie garanzie per i Medici e per i pazienti. Tale servizio inoltre, per precise disposizioni che impediscono la prestazione chirurgica a San Benedetto, determina che il medico reperibile di San Benedetto, in caso di urgenza chirurgica, debba trasferire il paziente all’ospedale Mazzoni previa telefonata al collega reperibile in Ascoli».
E infine ecco i dubbi sulla “riorganizzazione” in atto a livello sanitario regionale: «La progettata Area Vasta in cosa consiste? Sono state dettate dalla Regione Marche regole precise per una ottimizzazione dei servizi a favore del malato? La riorganizzazione dell’Oculistica sembra una “sperimentazione” che non fornisce attualmente precise garanzie ai cittadini inconsapevoli e agli operatori cointeressati».