SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’incendio divampato a bordo del peschereccio Elena Madre è stato provocato dal surriscaldamento della pompa di sentina. E’ quanto concluso dalla Capitaneria di Porto dopo i rilievi a bordo del natante, di stanza nel porto di San Benedetto e di proprietà di un armatore martinsicurese.
La pompa di sentina dell’Elena Madre si trova nella zona di poppa; serve per pompare fuori dal natante l’acqua che entra nella sentina ed è un meccanismo che rimane sempre acceso, anche quando l’imbarcazione è ferma in porto. Secondo la Capitaneria è stato proprio il surriscaldamento della pompa a far divampare le fiamme, scoppiate a notte fonda mentre l’Elena Madre era vuota.

Per fortuna dunque non ci sono stati danni alle persone. Sempre in base a quanto riferito dalla Capitaneria, l’Elena Madre non stava effettuando operazioni di sbarco o di scarico di pesce.
Già nelle prime ore era sembrato che l’incendio fosse stato provocato da un guasto meccanico o elettrico.

I Vigili del Fuoco di San Benedetto e Ascoli sono intervenuti intorno all’una e mezza del 20 settembre e sono rimasti nell’area portuale fino alle sette del mattino. Per spegnere l’incendio divampato nella sala macchine i pompieri sono saliti a bordo muniti di bombole e maschere sotto i caschi. Appena domate le fiamme è stato necessario pompare fuori dall’imbarcazione l’acqua e il liquido schiumogeno, evitando così che il natante si appesantisse rischiando di affondare nel porto.
Dopo che i Vigili del Fuoco hanno terminato le operazioni di bonifica, l’Elena Madre è stata portata sulla banchina nord e nella prima mattinata tirata in secco dallo scalo di alaggio. Esternamente l’imbarcazione non ha segni dell’incendio, che ha bruciato solo la parte interna.