SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Via Keplero, già contrada Marinuccia, a pochi metri dal tracciato dell’autostrada A14, in una zona semi-rurale non molto distante dal cimitero comunale: è il luogo dove secondo i socialisti dello Sdi si starebbe protraendo da anni una occupazione abusiva della sede stradale che intralcerebbe la visuale dei pedoni e delle auto che vi circolano.

«INTERVENGA IL SINDACO» La cronistoria è complessa. Divo Spinozzi, il tesserato Sdi che da anni protesta per la situazione, mostra il carteggio avuto con gli uffici tecnici del Comune, a cui si aggiungono cause civili che sono arrivate al primo grado di giudizio con l’assoluzione di colui che secondo Spinozzi è responsabile dell’abuso. E’ ancora pendente la causa d’appello.
«La questione è stata da tempo portata all’attenzione di varie amministrazioni comunali che si sono sempre astenute dal prendere provvedimenti», dice il segretario della sezione Sdi di San Benedetto Giuseppe Savini.
LA STORIA Da alcuni anni un confinante del signor Spinozzi ha realizzato una recinzione esterna al muro confinante con la sua proprietà. Lo spazio recintato è un trapezio lungo una trentina di metri e largo 3 metri su un lato e due metri e mezzo sul lato opposto. Denunciato alla Procura della Repubblica di Ascoli da Spinozzi, il costruttore della recinzione viene rinviato a giudizio e poi assolto dal giudice che riconosce la sua buona fede e la non volontà di impossessarsi illecitamente di una porzione di strada, che di fatto viene usata per il pubblico passaggio ma che è di proprietà di un terzo privato.

Nel 2004 il Comune installa dei pali della luce adiacenti alla recinzione contesa; poi nel novembre del 2006 il dirigente del settore Assetto del Territorio scrive a Spinozzi impegnando il Comune a ripristinare la sezione originale della strada (vedi foto). La palla passa poi al settore Lavori Pubblici, che invita il proprietario della porzione incriminata a provvedere alla pulizia del verde fra le due recinzioni e togliere la recinzione esterna. Il proprietario delega il Comune a farlo mentre l’assessore ai Lavori Pubblici Vesperini sollecita il dirigente comunale Laureati a mandare le ruspe. I mezzi comunali arrivano il 21 giugno, cominciano i lavori dietro le proteste del confinante di Spinozzi. Gli operai interrompono dunque i lavori di smantellamento, provvedendo solo alla pulizia delle sterpaglie e sistemando una recinzione provvisoria da cantiere edile (vedi immagine).
Pochi giorni dopo il settore Lavori Pubblici dice a Spinozzi che occorrono verifiche sul legittimo possesso dell’area. L’avvocato Massimo Spinozzi torna dalla Procura.
«Quella recinzione è un abuso bello e buono, che danneggia la circolazione in questa strada. Intervenga il sindaco», protesta Divo Spinozzi. Savini gli fa eco: «L’amministrazione comunale persegua con la medesima forza tutti i cittadini che commettono abusi».