SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prosegue il tormentato iter del project financing per la messa in sicurezza della vecchia discarica comunale nel quartiere Ponterotto. Il Comune ha negato l’autorizzazione per realizzare la centrale a biomasse, biogas e metano, che avrebbe servito gli edifici pubblici e privati di viale De Gasperi e che incontrava una manifesta ostilità da parte del quartiere Ponterotto.
Ora la società che si aggiudicò il project (Picenambiente Energia Spa, controllata dalla Picenambiente) collaborerà con il Comune per verificare la fattibilità tecnica ed economica di una modifica in corsa del project. Oltre alla messa in sicurezza e alla gestione post mortem della discarica comunale, si dovrà trovare un modo per mettere in atto la seconda parte della convenzione, cioè un intervento per sfruttare le energie rinnovabili. Si cercherà di puntare sul fotovoltaico, cioè pannelli solari e pannelli termici. Rimanendo in attesa degli sviluppi legislativi in tema di energia, un campo in continuo mutamento.
Del resto, proprio un comma dell’ultima legge Finanziaria mutò radicalmente gli scenari che si andavano delineando negli ultimi mesi del 2006. La travagliata legge infatti ha stabilito che le fonti energetiche come il metano (non rinnovabile, ma assimilabile alle fonti rinnovabili) non sono più incentivabili mediante i Certificati Verdi.
Per Picenambiente Energia venne dunque meno la sostenibilità economica e finanziaria della centrale proposta nella convenzione originaria. Da parte sua la giunta Gaspari aveva già deciso di mantenere gli impegni elettorali e porre il veto a quel tipo di centrale a Ponterotto.
Prima dell’approvazione della Finanziaria in Parlamento, però, la Picenambiente Energia aveva già inviato due diffide al Comune per l’adempimento degli impegni del project. Inoltre, l’azienda chiese anche la risoluzione del contratto per inadempienza degli impegni presi dal Comune, che avrebbe dovuto dare l’autorizzazione per la centrale prima dell’entrata in vigore della Finanziaria.