SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel corso del consiglio comunale del 15 dicembre la maggioranza ha approvato la variante all’articolo 48 delle norme di attuazione del Piano regolatore vigente. Secondo il sindaco Gaspari con questa importante e corposa delibera «si evita di consegnare nelle fauci della speculazione circa 93 ettari del suolo cittadino, e non è poca cosa».
In seguito alla sentenza della Corte Costituzionale 179 del 1999 si è stabilito che i vincoli urbanistici imposti dal Prg su una determinata area decadevano dopo cinque anni, se non venivano reiterati nel frattempo. Nei casi di aree di proprietà privata destinata a verde pubblico piuttosto che a servizi o pubblica istruzione se il vincolo non veniva reiterato il Comune si trovava nella condizione di dover espropriare il terreno.
«Non siamo più nel periodo delle vacche grasse – ha spiegato il sindaco – e l’esproprio non è più percorribile, tranne che in casi eccezionali». Approvando la variante normativa al Prg – molto contestata dall’opposizione – il Comune eviterebbe di rimettere sul mercato questo tipo di aree (“le fauci della speculazione”, ndr), rispettando la loro destinazione urbanistica senza dover ricorrere alle spese dell’esproprio. E senza dover pagare indennizzi ai proprietari delle aree in situazione di stallo.
In quale modo verranno rispettati gli standard urbanistici? La delibera approvata il 15 dicembre prevede accordi con i proprietari delle aree interessate mediante cui, ad esempio, verranno realizzati parcheggi sotterranei con un’area di verde pubblico in superficie. Un do ut des, insomma, con cui il privato ottiene i benefici della realizzazione di un’opera (conforme allo standard urbanistico) e il Comune salvaguarda gratuitamente gli standard di verde e servizi (24 metri quadrati per abitante equivalente).
Il consigliere della Rosa nel Pugno Leo Sestri ha difeso la delibera adducendo motivazioni tecniche e legali: «Le possibilità di edificazione su queste aree sono minime e sulla parte non edificata si potranno realizzare gli standard previsti a beneficio della collettività», ha spiegato l’ex assessore all’Urbanistica.
Per Gaspari gli accordi fra il Comune e i proprietari saranno «trasparenti e alla luce del sole» e permetteranno di far sì che gli standard urbanistici siano fruibili di fatto invece che rimanere sulla carta.
Si tratta di una variante normativa o di una variante di piano, peraltro sempre osteggiata da Gaspari quando era all’opposizione? Questa la risposta del sindaco:
«C’è troppa preoccupazione da parte dell’opposizione, questo non è un atto di pianificazione né rappresenta la cornice al nuovo Prg che faremo. Abbiamo salvaguardato il rispetto degli standard, una cosa che andava fatta fin dall’inizio dell’incarico assegnato al professor Bellagamba». E ha concluso annunciando controlli e sopralluoghi per verificare il rispetto delle destinazioni artigianali di alcune aree esistenti in città.