SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Progetti, elenco delle priorità ed immancabili attacchi nei confronti degli avversari; il tutto condito da una sana dose di scaramanzia. Così Piero Celani, in compagnia di Piunti, Gabrielli, Poli, Citeroni e Assenti (la squadra sambenedettese che rappresenterà la città in consiglio provinciale in caso di trionfo del Pdl), si è presentato alla stampa nella mattinata di mercoledì presso il Caffè Florian di San Benedetto.

Una conferenza nella quale, immancabilmente, non potevano mancare frecciate contro il Partito Democratico ed Emidio Mandozzi: «Pare sceso dalla Luna – ha ammonito Celani, in riferimento a quest’ultimo – e si dimentica di essere stato per cinque anni vice di Massimo Rossi ed assessore provinciale al Lavoro, senza essere nemmeno eletto. Con quale coraggio oggi si presenta come novità?»

Bordate che, come detto, hanno riguardato anche il Pd, «reo di non essersi ribellato al tanto criticato operato di Rossi, nonostante il partito possedesse in giunta ben sei assessori e, di conseguenza, una maggioranza assoluta».

Successivamente, il discorso si è fatto concreto, spostandosi sui programmi del centrodestra. Bretella, valorizzazione dell’area portuale con la realizzazione del terzo braccio ed un centro intermodale dei trasporti nell’area Stazione. Con uno sguardo particolare alla situazione del Ballarin e della Sentina: «Nel primo caso, non ho intenzione di operare sulla zona umida e vincolata. L’intento di valorizzazione riguarderà la parte restante, che potrebbe essere sfruttata per ricavare attività pertinenti al parco. Per quanto riguarda invece l’ex stadio, desidererei ascoltare i residenti e le loro richieste».

Un Celani dunque apparentemente meno “ascolano” e “campanilista” di quanto suppongano i rivali, e proprio a loro, che ieri l’avevano rimproverato di considerare la Riviera come una discarica del Piceno, il candidato ha  voluto seccamente rispondere: «San Benedetto sarà protagonista. Comprendo le difficoltà della sinistra, ma considero certe uscite fuori luogo». Sulla stella lunghezza d’onda Pasqualino Piunti: «Non strumentalizzino il nome della città per biechi fini elettorali. Anziché stuzzicarci, vorremmo piuttosto sapere da Mandozzi cosa ha dato lui a questo territorio, oltre ad un altissimo tasso di disoccupazione».

Il Popolo della Libertà ha poi ringraziato in coro gli elettori, per i lusinghieri consensi ottenuti il 6-7 giugno. Numeri ottimi, che però rappresentano soltanto la metà dell’opera: «Chiediamo di tornare in massa alle urne domenica e lunedì prossimi».

Solo dopo, a successo acquisito, Piero Celani presenterà la sua formazione: «Farlo adesso non avrebbe senso. La scelta si baserà comunque su vari criteri, quali la territorialità, i risultati elettorali raggiunti, la competenza e la passione».